martedì 15 marzo 2011

Mi correggo

Dio esiste e mi sfotte!
Stamattina dovevo riportare un libro alla biblioteca dell'università. Avrei dovuto fare quei famosi 12 km in 2 ore e mezza, ma senza essere accompagnata in auto alla metropolitana. Sono partita agguerritissima, con l'orologio alla mano, pronta a segnalare su questo blog le ore di attesa per bus e metro e parlare malissimo di quegli sfaticati che "lavorano" all'ANM (Azienda Napoletana Mobilità, i magistrati non c'entrano!). Esco di casa alle 11.30. Alle 11.37 passano due (!!!) pullman diversi; ho potuto addirittura scegliere se prendere quello che arriva direttamente alla metropolitana dopo un giro interminabile oppure quello che in 5 minuti mi porta alla stazione dell circumvesuviana, dalla quale prendere il treno per arrivare alla metropolitana. Scelgo la comodità del primo: anche se dovesse metterci tutta la giornata, è vuoto e posso stare comodamente seduta ad ascoltare musica. Durante il tragitto prendo mentalmente nota di tutto ciò che non va, ma solo una di queste cose merita di essere raccontata: su una strada a doppio senso e una corsia c'era una macchina parcheggiata in doppia fila al centro della corsia opposta, con tizio comodamente spaparanzato sul sediolino del passeggero che non si è preoccupato minimamente del fatto che, grazie a lui, il bus è rimasto fermo 15 minuti prima di riuscire a sorpassarlo. E dire che, avendo invaso la corsia opposta, poteva tranquillamente guardare in faccia il conducente e non si può certo immaginare che non si sia accorto di un bestione arancione alto due metri e parcheggiato a 10 cm di distanza dal suo paraurti. Vabbuò! Ordinaria amministrazione. Tra l'altro, le capacità degli autisti di pullman a Napoli dovrebbero essere studiate dal CICAP come manifestazioni di poteri paranormali. Giuro di aver visto un pullman restringersi e passare nei 10 cm di distanza che due macchine parcheggiate in terza fila avevano lasciato liberi. Altro che il Nottetempo di Harry Potter!
Comunque, riassumendo, esco dal bus e mi trovo il treno già sul binario, ad attendermi con le porte aperte. Culo? Sì! Esagerato! Già questo sarebbe bastato a donarmi il sorriso. Dopo due fermate, scendo e mi faccio 10 min di sottopassaggio. Che volete farci, sono pigra! I tappeti mobili sono fatti per rimanere fermi mentre loro ci portano a destinazione; che senso avrebbe camminare su una cosa che già cammina di suo? Nonostante la mia tremenda pigrizia, arrivo al binario quando mancano 5 minuti all'arrivo del treno. Entro, mi siedo, esco, cammino su  per il policlinico, consegno il libro, ri-cammino giù per il policlinico, ri-entro in metropolitana. Per 40 secondi scarsi sono costretta a timbrare un nuovo biglietto, ma non mi interessa. Di nuovo, mi trovo il treno in arrivo. Arrivata a destinazione ripercorro il sottopassaggio e, mentre mi lascio trasportare comodamente da cose che si muovono al posto mio, sento il treno che frena. Prendo al volo il treno e decido di sfidare la sorte: invece di scendere alla fermata giusta, mi fermo a quella precedente e faccio una capatina alla Feltrinelli.
Il libro che cercavo per me non c'era.
Il libro che cercavo per mio cognato non c'era.
Il libro che cercavo per il mio fidanzato non c'era.
Delusa dalla Feltrinelli per la prima volta in vita mia, penso di aver fatto una cazzata colossale. Ho abbandonato la nave, perdendo il posto su un treno certo per aspettarne uno incertissimo! E inutilmente, per giunta! Ma, con poteri che non sapevo di avere, appena calpestato l'ultimo gradino delle scale (disdetta! Non c'erano scale mobili!), richiamo a me un altro treno, anche meno affollato del precedente. Troppa grazia, penso. Non potrò avere una fortuna così sfacciata anche col pullman. Invece, appena uscita dalla stazione, mi trovo davanti un tizio dell'ANM intento a trasformare una targhetta spenta in un luminosissimo messaggio di speranza: su quel bus c'è il mio indirizzo! E così, assolutamente incredula, ho preso al volo anche quell'ultimo mezzo di trasporto prima di tornare, esausta, a casa.
Alle 15.20.
Che, se escludiamo una mezz'ora alla Feltrinelli e un'altra mezz'ora per riconsegnare il libro, fanno 2 ore e 50 minuti di viaggio effettivo. Al mio ritorno non avevo nemmeno la forza di pensare, ma mi sentivo davvero soddisfatta e fortunata. Finchè non ho realizzato che non avrei potuto lamentarmi di nulla, visto che era stato davvero tutto perfetto. E così ho capito che lassù qualcuno si sta facendo delle grosse risate alla faccia mia!

4 commenti:

  1. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA... Pensando a tutto ciò che hai scritto fino adesso su questo blog e sul precedente c'è da ridere su questa cosa, oltre che a congratularmi con te per la grandissima fortuna XD Comincio a pensare che più si critica Dio più costui ci mette davanti prove sfacciate della sua pseudo esistenza così pensa: ecco, ora crederanno di nuovo in me... Povero illuso (e povera scema io che parlo come se ci fosse davvero a sto punto ahahahahaha rido da sola che è meglio XD) Ad ogni modo, seriamente credo che le cose vengano da se senza che uno ci pensi più di tanto... :) Ti auguro tante altre giornate così con un pizzico di fortuna in più per la Feltrinelli!!! baciii :)

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  2. Che vuoi farci, quando una è fortunata... :D
    Mi è stato appena comunicato che presto il mio bimbo tornerà a casa e potremo finalmente recuperare le due settimane di chat. Se va tutto bene, tra venerdì e sabato riabbraccerò il mio pc. *.* TIN!

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  3. YEEEE!!!!!!!! ps: mi è arrivata la tuta, ora si deve vedere per la palestra uff... però mi sta benissimo :D

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  4. Ti volevo segnalare questo post nel blog di una mia amica che si chiama come te XD Non so se è pubblico, prova a cliccare sul link altrimenti poi te lo copio incollo :D
    http://paolache.spaces.live.com/blog/cns!BB522399BC2143D!1347.entry

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