martedì 5 aprile 2011

Xkè v.v.1k.d.b

Oggi, miei cari lettori, ci addentreremo nel fantastico mondo dell'italiano da terza elementare.
Ma prima un doveroso ringraziamento a Luca e Fabrizio per aver lasciato una piccola, ma importante testimonianza di vita nei loro commenti al post precedente. Avrei voluto pensare ad una risposta un po' più articolata, ma non credo che ci sia molto da aggiungere. Nelle parole di Fabrizio è racchiusa la vita di migliaia di ragazzi, così fragile e precaria, e quelle di Luca danno speranza a chi sogna un futuro diverso.
Grazie di cuore ad entrambi.
Ed ora abbandoniamo il terreno solido e sicuro degli argomenti seri per addentrarci nell'intricata selva delle cazzate, perchè non si vive di sola depressione. Italiano da terza elementare, dunque; perchè, come vi ho scritto nel titolo, v.v.1k.d.b. e voglio condividere con voi la mia immensa conoscenza degli orrori ortografici e grammaticali. Non c'è ragione per soffrire da sola!
Io adoro dedicarmi a due diverse forme d'arte: la scrittura e il canto. Solo che, mentre la prima mi riesce discretamente, i timpani del mio fidanzato risentono dei gravi danni che causa il mio continuo gracchiare. Che posso farci se sono stonata?
In realtà posso fare (e faccio) un sacco di cose: astenermi dal cantare, per esempio, che è sempre l'opzione migliore; coprire il mio gracidio con rumori più forti, quali stereo, asciugacapelli, acqua della doccia, canto del canarino; aspettare di essere sola in casa e chiudermi in un angolino, lontano dalla porta; non usare il palazzo come cassa di risonanza per deliziare tutti i condomini con le mie personali interpretazioni di canzoni che, tra l'altro, nessuno conosce. Insomma, potrei semplicemente evitare di rompere i coglioni al prossimo!
Ogni forma di arte è un mezzo per esprimersi, quindi lungi da me l'idea di vietare a qualcuno di dare libero sfogo alla sua personalità. Solo che, una volta capito che non si è bravi a scrivere/dipingere/cantare/scolpire/ballare, bisognerebbe avere anche la decenza di farlo in privato, magari quando si è soli, e di non pubblicare i risultati dei propri aborti artistici su internet. Questo, evidentemente, è un concetto troppo complesso per certe categorie di persone, che si ostinano a riempire il web di video ripugnanti e racconti privi di ogni logica. Non ho ancora capito perchè (ma sto studiando il fenomeno) più si è incapaci di fare una cosa e più ci si ostina a farla. E così, ecco che nascono perle di rara bellezza ed inestimabile valore, quali, ad esempio:
infondo al corridoio (questa l'ho presa da un libro!);
passerei le ore a svegliare su di te;
"mettimi giù" mi orinò;
Londra. Buoi;
sono in cinta;
tutto apposto?;
tinta terrore;
verde marcioso;
cippole, caciofi e caffè che a perso il sotovuoto;
la scena gli era famigliare;
dolore tortissimo.
Potrei continuare così per ore, ma la mia mente rifiuta di ricordare oltre. Se il dolore tortissimo e la pulzella che orina sul cavaliere possono essere considerati errori di battitura, roba come infondo, in cinta, daccordo, d'avvero, famigliare sono errori che ritrovo ovunque, perfino su libri e giornali. Senza considerare l'uso ormai ad cazzum dell'apostrofo dopo l'articolo indeterminativo (e pure dopo quello determinativo, perchè no?).
E le "i" dove le mettiamo? Ovunque, ormai. Perchè "se la radice di roccia è -cia, allora il plurale dev'essere in -cie" (l'ho letto davvero, giuro!) , e allora vai con doccie, arancie, faccie, boccie... a meno che non stiamo scrivendo un sms, nel qual caso risparmiamo lettere e lasciamo che le camice e le ciliege piangano la morte del loro plurale, unendosi ai diti, ai bracci e ai labbri.
La mia lingua, la mia bella lingua, viene continuamente stuprata non solo dall'ignoranza dilagante, ma soprattutto dalla strafottenza. Perchè tanto si capisce lo stesso, perchè nessuno perde tempo a rileggere quello che ha scritto, perchè le regole sono roba da scuola elementare. Anzi, nemmeno più a scuola riescono ad insegnarle.
Vi propongo un giochino. Si tratta di un esercizio che ha realmente svolto il mio cognatino a scuola, roba da quinta elementare. Provate a completare la frase:
se Marco .............. (studiare) di più, non avrebbe preso un brutto voto.
Quanti di voi hanno pensato "avesse studiato"? 'Gnuranti! Pure quell'analfabeta del mio cognatino ha risposto così, ma quel faro che squarcia l'ignoranza che è la sua maestra di italiano gli ha mostrato la retta via: se Marco studiasse di più, non avrebbe preso un brutto voto. Eh! Almeno l'italiano sallo!

4 commenti:

  1. ahahahaha noto con piacere che (forse) avrai riletto (o continuato a leggere) le meraviglie di quei siti lì, dove LI è il protagonista e i BUOI sono il nostro faro nel BUOI! AHAHAHAHHAHAHA! Scherzi a parte, sono assolutamente d'accordo con te. :)
    Ps: che fine hai fatto? XD ...TVTTTB! ahahahahah :D

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  2. Ciao Francy!
    In realtà il post non è nato da "quei siti", ma dalla rabbia nel leggere gli stessi errori in un libro. Passi che orde di barbare ragazzine analfabete ammazzino l'italiano, ma trovere gli stessi orrori su un libro, sui giornali e sui siti "seri" mi sembra il colmo. Ormai l'italiano non lo conosce più nemmeno chi dovrebbe insegnarlo. Come possiamo lamentarci dell'ignoranza dei bambini se le loro maestre commettono errori del genere?
    Quando ero piccola mi dicevano di leggere molto, perchè solo così avrei imparato a scrivere bene. Adesso non c'è nemmeno quest'ultimo scoglio a cui aggrapparsi...
    Giuro che mi farò sentire presto. Scusa se sono scomparsa, ma non rimango mai al pc per più di un quarto d'ora.
    Baci!

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  3. Figurati :) Scherzavo comunque, so che errori ed orrori si trovano praticamente anche sui libri più comuni. Non ci si può fidare neanche di leggere un normalissimo articolo di giornale. Anche a me la maestra diceva sempre che bisogna leggere molto e che più si legge, più si ha la possibilità di poter scrivere meglio, senza contare che ci si accultura un tantinello di più...
    Ad ogni modo non ti preoccupare, quando potrai ci sentiremo :) Per adesso ti mando un abbraccio e un bacio e non ti scoraggiare. Magari noi in un futuro prossimo faremo parte di quella cerchia ristretta, anzi ristrettissima, di persone che sapranno insegnare qualcosa di concreto ai propri figli!

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  4. AAAAh! Qui caschi male!!!!

    Si puo' anche scrivere diti, labbri e bracci.

    Ma solo in casi particolari e quindi con cognizione.

    :-)

    B.

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