giovedì 19 maggio 2011

L'evoluzione dell'elezione

Prima di iniziare questo post, vorrei scusarmi con chi ha lasciato commenti a quello precedente. Blogger è impazzito ormai del tutto: prima mi ha cancellato i commenti, poi me li ha fatti ricomparire, poi ha cancellato tutto il post, poi l'ha fatto ricomparire senza commenti, infine mi ha incasinato tutti i tag. Io, che sono una personcina perbene, mi asterrò da ogni commento, terrò per me tutte le simpatiche paroline che mi stanno passando per la mente, e passerò direttamente all'argomento del giorno.
Quando mio padre era giovane, i camorristi promettevano posti di lavoro in cambio di voti. La città finiva nelle loro mani, peggiorando di anno in anno e sprofondando sempre di più nel baratro, ma chi si era venduto il voto riusciva a trovare lavoro. Certo, non sempre sicuro, non sempre a tempo indeterminato, quasi mai legale. C'era chi superava i concorsi e chi finiva a spacciare, ma tutti trovavano il loro posto nel mondo.
Poi, chissà come e chissà perchè, il voto ha perso valore. Economico, intendo.
Dal posto di lavoro si è passati a vendersi per 50 euro, per un abbonamento allo stadio, per una promessa non più rispettata - e da chi vai a lamentarti se un camorrista non rispetta una promessa? - per una ricarica sul cellulare.
Poi qualche intelligentone ha capito che non serve spendere una fortuna in biglietti per cinema e stadio, se puoi ottenere gratis lo stesso risultato semplicemente minacciando di morte gli elettori. Con un po' di fantasia potevano arrivarci prima, ma si sa che certa gente non brilla per arguzia e spirito imprenditoriale. Il geniaccio che c'è arrivato per primo diventerà il loro prossimo mito e a lui saranno intitolate strade e piazze dai prossimi delinquenti che governeranno la mia città.


Ma c'è qualcuno che li ha fregati tutti. Senza dover comprare il mio voto, nè minacciarmi, ha fatto in modo che io "votassi" per chi di dovere. Molto più semplicemente, per votare mi è stata data una comune matita, una di quelle che si cancellano senza problemi. Ovviamente regolare, con tanto di nome del ministero stampato sopra. Ormai bastano 50 centesimi di gomma per ottenere il mio voto; perchè mai dovrebbero prendersi il disturbo di minacciarmi?
Direi che la strada che hanno fatto è tanta: sono passati dal dover piazzare negli uffici pubblici centinaia di idioti raccomandati al comprare una gomma. Suppongo che meglio di così non possano fare, ma non voglio essere troppo ottimista e venir smentita dai fatti, alla prossima elezione. Potrebbero sempre trovare il modo di evolversi ulteriormente.

4 commenti:

  1. Non per dire ma io, in Emilia Romagna, ho sempre votato con la matita :) capisco il senso del post, comunque!

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  2. LauraS, tutti votano con le matite. Solo che dovrebbero essere matite speciali, impossibili da cancellare.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Matita_copiativa
    Su Wikipedia è spiegato che la matita copiativa deve essere inumidita per renderla indelebile, ma io ho provato anche quello e... non succede nulla! Rimane una comune, banalissima matita.

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  3. Ahahahahaha ma perchè c'è gente che ancora crede alla favola della matita? :) cavoli, io quest'anno non ci ho pensato a farlo, ma volevo fare un filmato con il cellulare per dimostrare che la matita è cancellabile, volevo portarmi appresso una gomma, giuro che lo faccio perché da noi si è andati al ballottaggio e quindi si dovrebbe tornare a votare il 27 e il 28 sempre di questo mese. (Almeno credo)... quindi aspettatevi presto un mio prossimo video eheheheheh...

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  4. Cara Francesca,

    1) portare un dispositivo in grado di fare un filmato (o fotografie) all'interno della cabina elettorale è un reato. Per legge l'elettore deve dichiararlo e conseguentemente consegnarlo al presidente di seggio prima di entrare in cabina.

    2) filmare/fotografare all'interno della cabina elettorale è un reato ancora più grave, infatti si va sul penale. Se non ti è chiaro il motivo, rileggiti il post qua sopra.

    3) le pubblicazioni su internet vengono utilizzate come elemento nelle azioni penali

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