Ancora oggi, nonostante le scuole siano state chiuse (l'ultima nel 1996), i bambini vengono tolti alle loro famiglie ed affidati a pedofili già condannati in passato. Vancouver è citata in una relazione dell'UNESCO, datata 1998, come uno dei tre principali centri per la prostituzione infantile, insieme a Bangkok e Rotterdam.
La definizione di genocidio data dall'ONU è "atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso".
In questa ottica, la politica di sterilizzazione delle donne native, l'isolamento dei bambini dalle loro famiglie perchè non imparino la loro lingua, il divieto di praticare ogni tipo di rituale religioso, oltre, ovviamente, al sistematico sterminio delle nuove generazioni, costituiscono a tutti gli effetti un genocidio.
L'unico ad agire concretamente per denunciare questo crimine contro l'umanità è stato il reverendo Kevin Annett. Dopo essere stato cacciato dalla sua chiesa, aver perso famiglia e lavoro ed essere stato dichiarato incapace di intendere e di volere affinchè non potesse rivedere i figli, quest'uomo, questo EROE, ha continuato a lottare per i diritti dei nativi. Ha scritto dei libri, ha girato un documentario, perchè la memoria delle torture a cui sono stati sottoposti decine di migliaia di bambini innocenti non si perda negli anni.
Ha anche provato a manifestare in vaticano, a pasqua dell'anno scorso. Insieme ad un paio di nativi e ad uno sparuto gruppo di italiani (evidentemente gli unici ai quali interessa dare giustizia a quei bimbi e alle loro famiglie) è stato bloccato dai carabinieri, identificato e pedinato per tutto il giorno, per impedirgli di parlare con i media italiani. Quelle persone avevano il diritto di manifestare, ma i carabinieri hanno vietato a tutti loro di mostrare cartelli di ogni tipo, di usare slogan o provare a spiegare che diamine stessero facendo in vaticano. In pratica, avevano il diritto di manifestare, ma in silenzio, da soli, senza cartelli, senza spiegazioni. Ecco la nostra democrazia!
In Inghilterra, invece, è andata anche peggio. Bloccato all'aeroporto, è stato trattenuto in cella per una notte senza alcuna spiegazione e poi rispedito in Canada perchè "my giving public lectures was “unusual” for a tourist, that I was "suspect", and would therefore be barred from entering England."
Di tanto in tanto provo a parlare di questi crimini con le persone che mi circondano. La prima reazione è di stupore, ma ben presto diventa negazione. Non è possibile che tanti bambini siano stati uccisi, non è possibile che nel civilissimo Canada ci siano tanti pedofili, non è possibile che nessuno ne parli, che l'ONU non faccia niente, che il mondo intero venga tenuto all'oscuro.
Pensatela come vi pare. Io vi lascio le mie fonti e vi sfido a guardare il documentario Unrepentant fino alla fine. Non ne sarete capaci. Così come non sarete capaci di togliervi dalla mente le voci di quelle persone, le loro storie, il pensiero dei bambini massacrati senza pietà.
Nessun commento:
Posta un commento