martedì 6 marzo 2012

A chi affidiamo i nostri bambini?

L'altra sera, chiacchierando del progetto emigrazione con la famiglia del mio fidanzato, scherzavamo confrontando aspetti più o meno divertenti della Svezia e dell'Italia. Sempre scherzando, una mia cognata conclude dicendo "mi avete convinta! Vengo con voi e... uhm... faccio la maestra d'asilo!". Giusto per distruggerle anche il sogno, le ho detto che le maestre, in Svezia, devono essere laureate, seguire corsi d'aggiornamento, aver studiato determinate materie, ecc. Ok, scherzava, ma a me piace sottolineare che nessuno potrà seguirmi fin lì. Non ho mica scelto di trasferirmi a 2000 km di distanza per ritrovarmi i parenti a cena la domenica?!? Tornando a noi, la sua frase mi ha fatto riflettere sul fatto che, fino a poco tempo fa, fare la maestra o la professoressa era un ripiego per chi non era riuscito a trovare proprio nient'altro. E se per insegnare all'università bisogna avere almeno una minima conoscenza della materia (minima davvero, ve l'assicuro), già al liceo si possono incontrare soggetti che discutono del grande fratello piuttosto che di letteratura italiana e di tette rifatte piuttosto che d'inglese. Esperienza personale. E sono stata fortunata, perché ho fatto il classico; agli studenti degli istituti tecnici va molto peggio. Chi vuole il diploma "finito" non ha intenzione di andare all'università, quindi perché sprecare tempo nel tentativo di insegnar loro qualcosa? Sono falliti in partenza, il loro destino è scritto già dai 13 anni. Nessun professore perderà mai il suo tempo nel tentativo di insegnare qualcosa ad un futuro meccanico, o ad una sarta, o ad un idraulico. Ditemi voi dove mai s'è visto un carrozziere appassionato di letteratura! Suppongo sia per mantenere un certo ordine sociale: un po' come nel medioevo, il figlio del contadino deve fare il contadino, il figlio del medico farà il medico. Accendere in un ragazzo povero la scintilla della conoscenza equivarrebbe ad appiccare un incendio nella prossima generazione. Soprattutto in un quartiere come il mio, il morto di fame deve rimanere tale, la camorra ha bisogno di manodopera. Così mettiamo pure i primi idioti che capitano ad insegnare nelle scuole di questa città, distruggiamo il lavoro dei maestri di strada, ostacoliamo i volontari che si fanno un cuore così per riuscire a far arrivare quanti più ragazzi possibile almeno alla fine delle medie.
Quello che mi preoccupa di più, però, è il criterio con cui vengono scelti i maestri e le maestre delle elementari. Se alle medie e alle superiori si possono insegnare cose banali ed evidentemente inutili come la coscienza civica e il rispetto delle leggi, alle elementari si forma l'essere umano nella sua completezza. Si impara ad interagire col prossimo, a creare quell'equilibrio che, da adulti, è la base della società; per farla breve, si impara a vivere. E noi cosa facciamo? Diamo quei bambini in pasto a maestre incompetenti, a suore violente, a bidelli pedofili, a "nonni civici" già condannati per spaccio di droga. Nessuno lo trova strano, nessuno si indigna, nessuno cerca di proteggere i bambini. Se non vogliamo farlo per loro, dovremmo almeno farlo per noi stessi: la generazione che ora gattona negli asili sarà quella che ci governerà quando saremo vecchi. Quale futuro ci stiamo costruendo?

6 commenti:

  1. Quando ero un pò più piccola mi dicevo sempre che mio figlio l'avrei istruito io personalmente. Mi rendo conto che la cosa è prettamente impossibile, complice una legge che pone l'obbligo di frequenza delle scuole fino ai 18 anni. La mia generazione (classe 1985), qui in Calabria, sai che faceva? O meglio, cosa gli facevano fare i genitori e parenti vari? Li iscriveva fino alle medie, gli faceva prendere la licenza, dopodiché vedevi orde di ragazzini che sparivano nel nulla. Dopo un pò di tempo andavi in un bar o da un meccanico, o anche solo davanti ad un cantiere e te li ritrovavi a lavorare lì. Ondate di bambini tredicenni che lavorano perchè hanno la licenza media e perchè i padri hanno deciso così il loro futuro, punto e basta. Non potevi fare più niente. Mio padre ad esempio, una volta finite le Medie, voleva rifiutarsi di pagare le tasse del liceo e così voleva prendermi a lavorare con se in un negozio di elettrodomestici che avrebbe chiuso miseramente 3 anni più tardi. Quale futuro si può costruire, se le premesse sono queste? E' colpa degli insegnanti, della società, dei genitori o di tutti e tre insieme? A chi affidiamo davvero i nostri figli se i genitori decidono un futuro di merda (quando ci vuole, ci vuole) per i propri bambini e gli insegnanti li applaudono pure pur di non trovarseli tra i piedi l'anno dopo?!? Quali sono le cose che si possono insegnare ai ragazzi, se le insegnanti sono occupate a prendersi il caffè in classe e a leggere l'ultimo numero di Novella 2000 discutendone con le proprie colleghe? Queste domande, secondo me rimarranno per sempre sospese così, almeno qui in Italia, da altre parti non so. Conosco la prassi Giapponese in proposito ad esempio, dove il futuro di un bimbo viene deciso già fin dall'asilo dalle stesse insegnanti. Scommetto che se andiamo a vedere la situazione interna delle scuole in vari Paesi del mondo, la cosa non varia così tanto... non lo so, mi auguro vivamente che non sia così. Mi auguro che esista un posto dove un bambino/ragazzo possa poter decidere del proprio futuro e che gli insegnanti lo aiutino e gli forniscano tutti gli strumenti necessari per una propria cultura oltre che per una crescita... Ma forse stiamo solo sognando (spero di no!)

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    1. Stavo per scriverti che le cose in Svezia sono diverse, ma Mel Katt mi ha preceduta. Anche qui a Napoli era così, soprattutto nel mio quartiere. Ci sono state anche ragazze che hanno interrotto volontariamente gli studi dopo la terza media perché la sorella era casalinga, la mamma era casalinga, la nonna era casalinga... cosa vuoi che faccia una donna, se non la casalinga? La colpa è, in ordine, dello stato che non tutela il diritto allo studio, degli insegnanti che non vogliono fare il loro lavoro e dei genitori che non prendono l'educazione dei figli con il dovuto interesse. Ma sono convinta che se lo stato cambiasse impostazione, gli insegnanti sarebbero costretti ad adeguarsi e la mentalità dei genitori cambierebbe di conseguenza.

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    2. Ma secondo me gli insegnanti (tranne alcuni, fantastici, che ho avuto piacere di conoscere) non cambieranno mai tattica, almeno qui da me. Forse perchè vedono in partenza ragazzi totalmente disinteressati a tutto che scoraggerebbero davvero chiunque, te lo assicuro. Ma, partendo da questo presupposto, qui hanno colpa le famiglie che non li hanno tirati su inculcandogli un minimo interesse in una qualche attività lecita o, perlomeno, in un cavolo di libro qualsiasi. Però se tutto ciò lo facessero gli insegnanti con degli strumenti adeguati, cioè, se si prendessero la briga di spronarli loro questi ragazzi, forse avremo meno bimbiminkia, non ti dico che avremo più diplomati e laureati, ma almeno avremo molti più ragazzi che hanno dei veri interessi e delle vere passioni piuttosto che andare così allo sbando. Spero che prima o poi si capisca il fatto di tutelare il diritto allo studio e che tutto cambi di conseguenza... anche se mi rendo conto che è impossibile, allora in questo caso w la Svezia :D (ma anche l'Inghilterra U_U )

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  2. Personalmente non credevo esistessero maestre o professori non laureati..io ho diversi amici che sono insegnati precari, ma che hanno fatto l'universita'.
    poi ho letto anche l'altro commento e..oddio. veramente non credevo che esistesse questo in Italia. io sono di ancona, 86, e ho fatto il liceo artistico e i professori erano veramente duri! ogni volta molte persone venivano bocciate perche' non frequentavano abbastanza..!
    Comunque qui in Svezia gli asili e le elementari(grundskola) sono fantastici. i bambini all'asilo hanno a scuola tutto il materiale che serve, hai automaticamente il tuo posto all'asilo comunale se lo vuoi, fin da quando nasci, i bambini stanno le ore a giocare fuori e siedono tutti insieme facendo molti progetti di gruppo.alle elementari iniziano a studiare inglese a circa 9 anni e poi un altra lingua a scelta.
    poi ho visto persone che all'universita' hanno cambiato 2,3volte indirizzo perche' non gli piaceva. qui puoi cambiare quando vuoi le universita' sono gratis.
    Non vi preoccupate che in Svezia c'e un magnifico futuro per i figli!perche' stare in Italia??!
    Saluti

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    1. GRAZIE! Grazie di cuore, davvero. Il tuo commento mi ha confermato ancora una volta che sto seguendo la strada giusta e che la Svezia non mi deluderà.
      Non so quali siano i requisiti per diventare insegnanti adesso, ma di sicuro le suore che ho dovuto sopportare alle elementari non erano laureate, non avevano idea di cosa fossero la pedagogia, la psicologia, il rispetto per l'infanzia o un minimo di pietà. Ci terrorizzavano, qualcuna picchiava anche gli alunni, e leccavano il culo in maniera schifosa ai camorristi e ai loro figli. Ed era una scuola privata che i miei genitori pagavano più di quanto potessero permettersi.
      Alle medie il prof di matematica e la prof di italiano ci portavano tutti in palestra e sparivano. Chissà poi perché...
      Al liceo ho avuto alcuni professori davvero preparatissimi ed altri da far piangere. Ti dico solo che la prof di latino non ha mai corretto un compito in classe: prendeva la traduzione di uno bravo e metteva uno studente a confrontarla con gli altri compiti. Se quello bravo scriveva una colossale cazzata, allora tutti i nostri lavori venivano corretti con quella cazzata, perché lei non era assolutamente in grado di capire il latino e tutta la nostra istruzione era affidata alla preparazione di un nostro compagno di classe.
      La cosa che mi preoccupa di più (oltre al fatto che questa era la normalità, ovviamente) è che la preparazione degli insegnanti sembra proporzionale all'età degli studenti. All'università hai la speranza di trovare qualcuno preparato, alle elementari ci mettono tutti i soggetti che non sanno dove piazzare; se proprio deve entrare gente per raccomandazione, potrebbero almeno assumerli alle superiori, insieme a ragazzi che, bene o male, potrebbero difendersi dalla loro stupidità, e non alle elementari, dove si trasformano nella rovina di tante giovanissime vite. Ti assicuro che non sto esagerando; prima avevo la speranza che i tempi fossero cambiati da quando ero bambina, adesso che sto seguendo la crescita di mio cognato (11 anni tra pochi giorni) ho la certezza che tutto è rimasto uguale, se non peggiorato.

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  3. mammamia che scenario...capisco a pieno perche' vuoi scappare! su finisci l'universita' e poi vai via!hai mai sentito parlare dei wwoof.ci sono anche in svezia e questo e' il sito http://www.wwoof.se/se/hem/. e sono fattorie biologiche che hanno bisogno di personale, lavori per loro 5 giorni a settimana, per quanto lungo il periodo della tua vacanza,e hai vitto e alloggio. e intanto ascolti la lingua e parli inglese se vuoi. ;-) tanto sei libera dall'universita' in estate?!

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