lunedì 7 marzo 2011

Piccoli cambiamenti

Stanotte ho preso una piccola, grande decisione: ho modificato il sottotitolo. Adesso è "che colpa ne ho se sono nata in Italia?". Ho aperto questo blog pensando di usarlo per raccontare le cose assurde che succedono nella mia città, per sfogarmi e lamentarmi di un modo di vivere che sento lontano. La situazione, anche se dai messaggi non si direbbe, mi è leggermente scappata di mano, visto che mi sono ritrovata a pensare di voler raccontare di tutto, eccetto quanto succede a Napoli. Mi sono accorta che vivere in questa città è davvero l'ultimo dei miei problemi.
Il problema vero è che Napoli è in Italia.
Non mi sembra che B. sia napoletano o che ci siano leggi diverse a Milano e a Venezia (in compenso loro hanno i leghisti); non c'è lavoro, non c'è rispetto per i cittadini, non c'è un futuro per noi giovani, non c'è speranza di miglioramento in tutto il paese, senza distinzione tra nord e sud. Se voglio andarmene dall'Italia è perchè abbiamo un governo disastroso (e, mi duole dirlo, la colpa non è esclusivamente del nano), perchè non c'è lavoro, perchè non potrò mai sperare di costruire qualcosa nelle condizioni in cui versa il paese. Quindi no, non mi va di parlare di certi problemi e attribuirne la colpa ai miei concittadini. Se fosse Napoli il vero problema, mi basterebbe trasferirmi a Roma, per dirne una. Ma non mi sembra che a Roma se la passino meglio.
E, sinceramente, se proprio dovessi avere la sfortuna di rimanere bloccata in Italia, non cambierei Napoli per nessun'altra città italiana.
Un altro cambiamento, stanotte, è avvenuto nel mio modo di pensare. Esistono persone capaci di farmi saltare i nervi anche via web. Non so come sia possibile; io sono qui, nel mio salotto, accendo il pc e mezz'ora dopo mi esce il fumo dalle orecchie! Odio il fatto che esistano persone capaci di farmi perdere il controllo a tal punto. Stanotte ho fatto un passo in avanti verso la mia "svedesizzazione": ho aperto uno di questi blog, ho letto un messaggio che, come sempre, sembrava rivolto contro di me (e in parte lo era) e... niente! Posso dire con orgoglio di non essermi affatto arrabbiata. Per la prima volta, ho davvero capito che questa persona non merita ascolto. Non lo dico con astio, anzi mi fa pena. Purtroppo non si tratta di differenti punti di vista o di diversi orientamenti politici, dal momento che idee diverse meritano sempre e comunque ascolto e sono un ottimo mezzo di crescita culturale attraverso il confronto. Ma lui non ha idee, nè ideali, nè cultura. Era questo il dettaglio che mi sfuggiva, il motivo per cui ero incapace di rispondere a quelle affermazioni che tanto divergevano dal mio modo di vedere la vita. Non c'è pensiero, solo lapidari commenti di condanna contro tutto e tutti. Mi sono accorta che l'autore è una sottospecie di bestia, visto che i suoi messaggi tengono conto esclusivamente del suo interesse e del suo benessere. Se i terremotati sono ancora "in vacanza" poco importa, tanto lui la casa ce l'ha; se ci sono migliaia di operai ridotti alla fame, sono solo dei pessimisti che vogliono parlar male del loro paese, visto che lui lavora, e la crisi ce la siamo inventata, perchè lui riesce anche a mantenerlo, il lavoro; se qualcuno osa denunciare la camorra, ci fa fare brutta figura all'estero, perchè lui, la camorra, non ce l'ha in casa. Ho reso l'idea? Ci ho messo un po' per capire. Inizialmente ero assolutamente incapace di metabolizzare i suoi messaggi, non riuscivo proprio a comprendere come una persona potesse pensare veramente certe cose. Stanotte, per la prima volta, ho capito che una persona così incapace di empatia, così concentrata su se stessa e così schifosamente egoista davvero non merita il mio tempo. Rimango in bilico tra la pena e lo schifo (propendo più per lo schifo, però!), ma non ho intenzione di donargli anche la mia rabbia. Non la merita. Fortunatamente non sono l'unica a pensarla così, visto che è ridotto a commentarsi i messaggi con false identità, fin troppo facili da scoprire perchè sono tutti anonimi, tutti col suo stesso stile di scrittura e tutti pronti a leccargli il culo in un modo così sfacciato da essere palesemente falso. Gli unici commenti veri sono di persone che non ce la fanno più a leggere certe cazzate e lo mandano dove merita. Io, però, non sarò nella lista. Ora ho smesso di cercare di capire per trovare un punto di incontro, un dialogo o uno spunto per una sana riflessione.
Fortunatamente con certa gente non ho niente in comune.

2 commenti:

  1. Ciaoo :) Il tuo sottotitolo mi ricorda molto la famosa canzone di Giorgio Gaber. In generale volevo dirti che hai fatto bene a cambiarlo poichè questo ti da ulteriore spunto sullo scrivere di tutta l'Italia. In fondo i blog sulla Svezia hanno come titolo Svezia appunto, non città in particolare XD (che poi se ne parli nei vari post è un altro paio di maniche suppongo). Il tizio di cui parli non lo conosco, ma da ciò che hai scritto lo trovo a dir poco squallido e inumano. Voglio pensare, per il bene della povera mente ottusa di costui, che sia una qualche specie di "troll" del web. Una persona cioè atta a provocare liti furibonde tra utenti con provocazioni puerili da "asilo Mariuccia" per poi commentarsi da solo usando pseudonimi del tutto falsi ovviamente. Io non ho parole per questa gentaglia, preferisco crogiolarmi nella mia realtà personale dove ad un operaio morto tra le macerie di un cantiere bisogna inginocchiarsi e baciargli la ferita traboccante di sangue. Ad ogni modo spero che ci siano sempre meno tizi come lui e comunque fai stra benissimo a fregartene, meno persone lo seguono o leggono il suo blog e meno possibilità avrà di scrivere ancora cretinate!!! Un baciooo ;) (ps: spero che tu acceda a msn in questi giorni... volevo parlarti di una cosa abbastanza importante, cioè non di vitale importanza ma... ehm un pò importante per me diciamo!) Ciaooo!!!

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  2. Il vero problema dell'Italia sono gli italiani, e di questo sono più che convinta.
    Sono quelli che votano il nano, perchè o non hanno capito niente o, molto peggio, lo approvano e lo invidiano e vorrebbero tanto avere un sotterraneo dove fare il bunga bunga con le sedicenni.
    Sono quelli che si voltano dall'altra parte quando vedono qualcuno che molesta una ragazza, tira i sassi a un cane o deride un poveraccio. O toglie il sussidio d'invalidità agli affetti dalla Sindrome di Down. Forte coi deboli e debole coi forti, così dovrebbe fare l'Inno d'Italia.
    Sono le mafie, e i piccoli poteri locali che con queste mafie vanno a braccetto a prendere il caffè.
    Sono quelli che accettano una sinistra che è una pagliacciata, e che pensano che andare in giro sdruciti sia sufficiente a far capire quanto sono in disaccordo "contuttoquestoschifodimondo", e lo gridano a gran voce dal loro I-Phone.
    Sono gli italiani, quelli che devono sempre trovare la gabola, la scappatoia, che si pensano più furbi di tutto il mondo, il vero problema dell'Italia.

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