lunedì 30 maggio 2011

Ma tu guarda che culo!

Come ogni brava vecchietta che si rispetti, guardo il mondo dalla piccola finestrella della mia mente e mi ripeto che non è più come una volta. Non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più i bravi giovanotti che cedono il posto in bus, non c'è più rispetto per i genitori, non c'è più solidarietà e le nuove guerre sono tra poveri.
Ma, più di tutto, alla veneranda età di 26 anni posso affermare che non c'è più la salute.
La salute, quella cosa che mi ha fatto sentire bene fino ai 13 anni e poi... puff! Se n'è andata via col primo tumore. E siccome ormai ha traslocato definitivamente nel corpo di qualcun altro, ecco che il mio va a farsi friggere e le mie cellule lievitano come le zeppole nell'olio bollente.
Intendiamoci, ho avuto culo! Ho avuto tanto di quel culo che se credessi in un dio andrei a Pompei a piedi solo per accendere un cero. Però poteva anche andarmi meglio, no? Potevo rimanere sana e bearmi della mia ignoranza in fatti del genere. Potevo limitarmi a studiarli, i tumori, invece di beccarmeli.
Mi sarebbe piaciuto anche avere un po' più di fortuna nel trovare i medici giusti al momento giusto, invece di dover aspettare cinque anni per la diagnosi del primo e sette per la diagnosi del secondo.
Il primo, come ho già scritto, mi è venuto a 13 anni. Era un adenoma alla parotide. In linea di principio, gli adenomi sono i tumori più simpatici che esistano: crescono poco, non diventano mai maligni, e se non ti beccano qualche organo vitale ci puoi convivere fino a che non raggiungono dimensioni impressionanti. Se poi, invece di crescere verso l'interno, riesce ad espandersi all'esterno (come quello alla parotide), allora ci si vede crescere dei palloni da calcio sul collo. Ovviamente, se non ci si cura. E uno si aspetta che, in un paese "avanzato" come l'Italia, che vanta uno dei migliori sistemi sanitari mondiali, la diagnosi sia tempestiva. Anche perchè, se me l'avessero curato in tempo, mi sarei risparmiata 5 anni di analisi (con diagnosi che andavano dalla mononucleosi al dente cariato, giusto per farvi capire la preparazione di certi medici), due interventi chirurgici (perchè non potevano risolvere tutto in un'unica volta, no... hanno preferito lasciare l'operazione a metà e riaprirmi il collo il mese successivo), la perdita di un nervo che mi ha portato in regalo la sindrome di Frey, e anni di dolori al viso e all'orecchio. Ma vabbè, già è tanto che siano arrivati alla diagnosi giusta; pretendere di averla 5 anni prima e di essere curata in maniera scientifica e non alla cazzo di cane mi sembra una pretesa esagerata.
Adesso la storia si ripete, con il secondo adenoma. I sintomi c'erano già 7 anni fa. Praticamente mi sono comparsi appena sono guarita dal primo tumore. Ora, se fossi andata in giro con un cartello "adenoma ipofisario in corso", sarebbe stato meno evidente. Perchè, porca paletta, le analisi urlavano "ADENOMA IPOFISARIO!" da ogni valore. Tutto, ma proprio tutto, faceva pensare a quello.
Non esce niente dalla risonanza magnetica? E allora è stress! Ok, posso capirlo, ma porco cazzo, ho 20 anni e appena sospendo le cure mi riempio di prolattina fino alla punta dei capelli. Vuoi pensare, medico di merda, che forse c'è qualcosa che non va? Se poi arrivo a 23 anni e ho ancora problemi ormonali, vuoi farmela ripetere quella dannata risonanza, invece di suggerirmi una buona vacanza? NO! Sono stressata, solo stressata! E così ho fatto 7 anni di cure casalinghe, inventando cazzate su cazzate per convincere il mio medico curante a prescrivermi le medicine che mi servivano e prendendo pillole per la menopausa quando non ci cascava. Pillole che, volendo essere precisi, mi hanno salvata da un intervento chirurgico al cervello. Insomma, in pratica ho dovuto studiare il mio caso, documentarmi sulle cure e andare avanti a medicine prese di mia spontanea iniziativa. Cosa pericolosissima, che non consiglio a nessuno e che in linea di principio può portare conseguenze devastanti, ma che, in pratica, ha impedito al tumore di crescere e mi ha permesso di sopravvivere all'incompetenza di cinque endocrinologi, sette ginecologi e tre neurologi. Quindici persone che messe insieme non facevano un cervello intero.
Dopo sette anni di cure con dosi molto basse il tumore non è certo passato, ma almeno ho limitato la sua crescita a soli 5 mm, una grandezza per la quale non si opera. Considerando che il primo tumore è cresciuto di 3 cm in 5 anni, direi che posso considerarmi più che fortunata. Non riesco a fare a meno di pensare che se avessi seguito le indicazioni dei medici, invece di fare di testa mia, adesso mi ritroverei imbottita di psicofarmaci, con una palla di diversi centimetri nel cervello e costretta a farmi infilare sondini su per il naso per riuscire ad asportarla, con possibili danni all'ipofisi.
La ciliegina sulla torta è stata la tipa che mi ha fatto la risonanza. Prima di salutarmi mi ha detto "non so dirti di più, ma mi sembra che ci sia qualcosa, e non mi piace affatto". Qualcosa? QUALCOSA? Cosa, porca troia? COSA?
Ho 26 anni e tu mi dici che ho "qualcosa" nel cervello? Sii più precisa! Oppure non dirmi nulla, che è meglio. Qualcosa! Qualcosa che mi ha fatto morire di paura per tre giorni, qualcosa che mi ha fatto pensare ai peggiori scenari possibili, qualcosa che mi ha tolto il sonno per tre notti, qualcosa che potevi tenerti per te!
 E avrebbe anche potuto evitare di sottolineare, insieme all'infermiera, che "queste cose succedono a persone sempre più giovani". Perchè a quel punto io stavo per chiamare le pompe funebri! E non per "qualcosa", ma per l'infarto in corso!
Che poi, a volerla dire tutta, quanti di voi collezionano tumori? Quante possibilità ci sono di beccarsene due nell'arco di sei anni? Ok, sono delle barzellette di tumori, sono del tutto innocui, sono piccini, sono curabili, non richiedono nemmeno la chemioterapia, ma sono comunque cellule impazzite che iniziano a riprodursi. E viene da chiedersi se sarò sempre così fortunata, oppure farò la fine della mia amica, ridotta a vegetale da un tumore al cervello a 18 anni; o di mio nonno, che "fortunatamente" è morto di vecchiaia prima che il cancro diventasse troppo doloroso; di mia zia, o di mio zio, o dell'amica di mamma, o della direttrice della biblioteca, o del collega di papà... tutte persone che stanno lottando (o hanno già perso) contro qualche tipo di tumore, di solito maligno.
Non so... non so bene se ritenermi sfigata o fortunata. Propendo per il fortunata il 90% delle volte, ma capita che la depressione abbia la meglio in qualche caso. Non so cosa pensare di tutte queste persone che si ammalano attorno a me. Dovrebbe essere normale? Rientriamo nella statistica? Capita? A me dispiace, cazzo! Mi dispiace indipendentemente dalla statistica, perchè sono vite rovinate, distrutte, anche in caso di guarigione. Però, se penso che statisticamente non sarebbe dovuto succedere a tanta gente, è la rabbia ad avere la meglio. Forse sono cose che capitano, forse dobbiamo rassegnarci a veder soffrire i nostri cari; personalmente ritengo che qui ci sia la responsabilità di qualcuno, di qualche essere umano senza scrupoli che specula sulla nostra salute, di gente che inquina il cibo, l'acqua, l'aria, di medici che non sanno curarci, di politici che tagliano i fondi anche a quei pochi che potrebbero fare qualcosa di buono.
Io continuo a sognare che, se solo fosse la Svezia, certe cose si potrebbero evitare.

6 commenti:

  1. Quando mi operarono di appendicite, uno dei medici mi disse che ero stato fortunato, perchè se avessero tardato anche solo di mezz'ora probabilmente sarei morto di setticemia: peccato mi abbiano operato dopo quattro anni di andirivieni dai pronto soccorso, con atroci mal di pancia e globuli bianchi alle stelle, giustificati di volta in volta con eccesso di cocacola o di cioccolata, influenza, stress e paura delle interrogazioni! Peccato pure che il mio pancreas, evidentemente seccato per la dipartita della cara amica appendice (o dai duecento litri di glucosio in vena che mi hanno propinato, uniti all'infezione ormai diffusa), abbia deciso di scioperare causandomi il diabete. Però sono stato fortunato, non sono mica morto!
    La prossima volta che un medico ti dice che sei stata fortunata, ricordandoti che l'adenoma poteva diventare grande come una palla da tennis nell'attesa di una SUA diagnosi, rammentagli che quello fortunato è lui, perchè hai dimenticato il fucile a casa...
    Io non sono medico, quindi mi permetto di dirlo: che culo! Con quello che mangiamo, respiriamo e beviamo da queste parti, è un miracolo se non siamo tutti già morti...

    RispondiElimina
  2. Ciao, scusa ma ho letto questo post e non posso esimermi dal chiederti se sei stata all'istituto dei tumori di Milano San Raffaele: ci sono degli ottimi medici. Infine, se ti può consolare, se fosse stata la Svezia non so se saresti ancora qui. Perché non è tanto vero che è così organizzata e sono bravi, dipende in che mani capiti. Oltretutto i medici di base sono delle capre. Anche qua sbagliano le dannosi e operano le persone sane e non quelle malate! Indi per cui, sii felice di dove stai. I problemi esistono in tutto il mondo, pure più gravi che in Italia con la differenza che all'estero non ne parlano apertamente perché hanno una reputazione da mantenere. In bocca al lupo per la guarigione.
    Alex : )

    RispondiElimina
  3. Ciao Alex. :)
    Io non volevo dire che i medici svedesi avrebbero saputo curarmi meglio, ma che il territorio in cui vivo è troppo inquinato per permetterci una sopravvivenza normale. A Napoli e in tutti i paesi limitrofi la gente prende il cancro come se fosse influenza. C'è una media di morti per malattie legate ai rifiuti tossici che è 30 volte maggiore di quella europea.
    Per quanto riguarda la cura, non c'è molto da fare: gli adenomi devono essere rimossi insieme al tessuto su cui crescono, quindi o me lo tengo o rinuncio ad un pezzo d'ipofisi. Stavolta non dipende dalla bravura dei medici (fortunatamente!).
    Grazie mille per il commento e crepi il lupo. :)
    Paola

    RispondiElimina
  4. Ciao Lil! Ieri ti avevo risposto ma ho digitato qualcosa e il commento è sparito... Innanzitutto, buon giorno a te, spero che oggi sia un bel giorno per te. Senti, io la questione dei rifiuti pericolosi pensavo fosse un'esagerazione della stampa, devo ammettere che ci sono rimasta di m..., sinceramente non sapevo cosa scriverti per non sembrare inopportuna o una che non aveva capito niente.
    Riguardo al tuo problema potresti evitare l'operazione fino a che è possibile perché io ho un amico che da anni ha la stessa patologia e assume dei farmaci. L'unica routine sono le visite di controllo, che non ho idea quanto spesso le faccia. Non so molto della sua situazione per rispetto ma a me sembra che stia bene, faccia una vita normalissima e lavori. Tanti auguri per tutto e fai presto a laurearti ché poi magari riesci pure ad emigrare!
    Alex : )

    RispondiElimina
  5. .....CIAO ,MI ANNO APPENA PRONOSTICATO UN,ADENOMA ALLA COLECISTI ....DI 5MM PER ORA ,..NON PREOCUPARTI ,PER ORA è TUTTO OK ?
    MA SE CRESE E NON LO PRENDI IN TEMPO ,DICONO ENTRO IL 1 CM ,MAGARI SI ESPANDE ,IN TUTTI GLI ORGANI ,E SE VA MALE IN DUE TRE MESI CIAO GAME OVER !
    INCORAGGIANTE ...BUONA FORTUNA .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Marco.
      Io non sono un medico e non me ne intendo tanto di tipologie di tumori, ma gli adenomi sono, per definizione, benigni. Quindi non pensare subito al peggio e abbi fiducia nel futuro. Da questo post sono passati quasi due anni ed io sono riuscita a tenere l'adenoma sotto controllo, al di sotto del cm di grandezza, e ho perfino stabilizzato gli ormoni, integrando una cura pericolosa per il cuore con alcuni rimedi a base di erbe. Prendo pochissime medicine e faccio una vita normale.
      In bocca al lupo per tutto.
      Paola

      Elimina