giovedì 13 gennaio 2011

In Svezia si vive di merda

L'anno appena iniziato, è iniziato di merda.
Il titolo del post, invece, l'ho preso dalle "parole chiave per la ricerca" nelle statistiche di questo blog. Vorrei capire a quale mente malata può venire in mente di ricercare una frase del genere. Perchè gli sia uscito il mio blog tra i risultati è facile comprenderlo: "di merda" è un'espressione che uso un po' per tutto ciò che riguarda Napoli. Rimane il fatto che "in Svezia si vive di merda" è un'affermazione e non una domanda. Se ho affermazioni del genere da fare, le scrivo su un blog, non chiedo conferma a google! E, soprattutto, utente decerebrato che fai certe ricerche, se sai (dal momento che affermi) che in Svezia si vive male, che cazzo cerchi?
Ma vabbè, passiamo avanti.
Vorrei potervi scrivere che l'anno nuovo ha portato una nuova luce sulle mie considerazioni, ma mi trovo costretta a riferire solo cose negative. Innanzitutto, come buon augurio, dal momento che ciò che si fa a capodanno si fa tutto l'anno, io ho passato il 1 gennaio a guardare i pasti altrui. Per educazione, visto che ero ospite, sono rimasta a tavola fino alla fine del lunghissimo pranzo, preda di mal di pancia e dolori di stomaco che MAI avevo provato prima di quel giorno - e dire che io ho una lunga e fruttuosa esperienza in fatto di mal di pancia. Così ho passato metà giornata inchiodata ad una sedia come se mi avessero piantato il manico di una scopa su per il sedere, a fare colossali figure di niente davanti ai miei suoceri, e l'altra metà a desiderare tutti i dolci che mia madre aveva comprato per l'occasione.
Bell'inizio, davvero.
Il secondo giorno l'ho passato a piangere perchè la mia canarina, già da tempo malata, è improvvisamente peggiorata. Ovviamente avevo ancora mal di stomaco.
Il terzo giorno l'ho passato a piangere perchè la mia canarina, già da tempo malata, è improvvisamente morta. Colgo l'occasione per ringraziare il dottor Noviello per la pazienza, la disponibilità e la cortesia che ha sempre dimostrato con lei e con noi e il dottor D'Ovidio per aver tentato l'impossibile per salvarla. Loro magari non leggeranno mai, ma qualche povera canarina malata potrebbe aver bisogno del nome di un buon veterinario.
Sempre quel giorno, per consolarmi un po', il mio fidanzato mi ha portata a fare shopping ed ho scoperto che l'epilatore che avevo comprato tre giorni prima in un altro negozio, all'auchan vicino casa del mio amore costava 20 euro in meno.
Il quarto giorno ho scoperto di aver perso lo scontrino dell'epilatore, e di conseguenza il diritto di recesso e i 20 euro.
Il quinto giorno è morta la direttrice dell'ufficio dove lavora mamma. Non la vedevo da più di 8 anni, ma mi è dispiaciuto comunque, perchè ha sofferto tantissimo.
Vorrei evidenziare il fatto che sia la direttrice che la canarina sono morte di cancro. E, in quanto a tumori, sia io che mia madre abbiamo abbondantemente dato. Quindi brucerò nell'acido chiunque proverà a dirmi che l'emergenza rifiuti è colpa nostra e che noi napoletani ce la siamo cercata e ci va bene così.
Dal sesto giorno in poi ho strafogato la cioccolata dell'enorme calza che mi ha regalato il mio amore. Due chili e seicento grammi di schifezze ingrassanti (non tutti, eh!).
Sabato ho deciso di darmi allo shopping sfrenato e ho speso ben 60 euro in: quattro magliette, due vestiti, un paio di pantofole. Per poi scoprire che una maglietta e un vestito erano rotti.
Capisco che sia colpa mia, visto che non ho controllato prima di uscire dal negozio, però è evidente che la stoffa non è strappata, ma il tessuto non è stato proprio cucito. Stasera sono tornata al negozio e ho mostrato il problema alla commessa. La quale, con la gentilezza tipica delle commesse napoletane, mi ha detto che li avevo rotti io e che non poteva cambiarmeli. Se fossi stata un tantinello più napoletana e meno svedese, le avrei risposto per le rime. Invece sono tornata a casa senza dire una parola, ho acceso il pc, ho stampato la legge che afferma che lei è obbligata a cambiare la merce difettata e sono tornata da lei.
Speravo che mettere in evidenza il fatto che stesse infrangendo la legge la riducesse a più miti consigli, invece...
Lei ha preso i fogli e li ha lanciati per aria, dicendomi cose tipo "chi se ne frega, sei ridicola, io la maglietta non te la cambio". Così l'ho informata del fatto che, in caso di ulteriore rifiuto, sarei stata costretta a chiamare la polizia. E mentre lei continuava ad inveire contro di me, l'ho fatto.
Non ci posso credere!
L'ho fatto veramente!
Mi sono ribellata ad una commessa arrogante, aggressiva, ignorante e presuntuosa ed ho chiamato le forze dell'ordine a proteggermi!
Cioè... 'nzomma...
Ho chiamato il 113 e NON MI HANNO RISPOSTO! (Della serie: iniziamo bene...)
Allora ho chiamato il 112 e un gentilissimo carabiniere mi ha detto che non è compito loro, ma della polizia, intervenire in certi casi, e che comunque avrebbe chiamato la polizia per me e li avrebbe informati dell'accaduto. Mi ha anche suggerito di ritelefonare al 113 per sollecitarli. Devo dire, invece, che sono arrivati dopo pochissimo tempo e che sono stati gentilissimi. Mi hanno spiegato che, per procedere contro il negozio, avrei dovuto querelarli e hanno dovuto ammettere che ("fatta la legge, trovato l'inganno") per me non c'era altra scelta.
L'atteggiamento della commessa, comunque, è cambiato tantissimo. Appena ha visto le divise mi ha proposto di contattare la responsabile e di risolvere la cosa tra di noi. Io speravo che la polizia potesse fare qualcosa in più, tipo dirle che rischiava una multa o roba del genere, visto che stava palesemente contravvenendo alla legge. Invece, nisba. Mi hanno dato ragione, mi hanno consigliato di contattare un'associazione di consumatori e mi hanno detto che loro avrebbero potuto fare qualcosa solo in caso di rissa. Ricorderò di farmi picchiare, la prossima volta.
Sembra strano a dirsi, visto tutto ciò che si racconta di loro, ma devo ringraziare i poliziotti che sono stati gentilissimi, disponibili, e anche velocissimi, nonostante le previsioni del carabiniere. Anzi, ammetto che tutte le esperienze avute con la polizia ed i carabinieri fino ad oggi sono state positive. A parte una cosa degna di una barzelletta successa tempo fa al mio ragazzo, ma di quella ve ne parlerò in un altro post.
Io, comunque, ho ancora una maglietta ed un vestito rotti nell'armadio ed un'intossicazione da bile causata dalla commessa. Anche se sembra una frase fatta, non sono scesa al suo livello: mentre io le facevo semplicemente notare che la legge è legge, anche se lei non è la titolare del negozio, lei continuava a provocarmi e ad arrampicarsi sugli specchi. E forse è stata proprio questa la soddisfazione più grande di tutte: vedere quella piccola arrogante cambiare tono, chiedere scusa e proporre una soluzione come la personcina civile che non è. Il tutto senza che io le rispondessi nemmeno. Comunque vi aggiornerò sugli sviluppi tra due giorni, quando è prevista la chiacchierata con la famosa responsabile.
Il negozio in questione, tanto per la cronaca, è Cache Chace, al primo piano dell'Auchan di via Argine.
Nel caso vi capitasse di acquistarci qualcosa, fate estremamente attenzione, perchè mi hanno venduto tre capi difettati su cinque! La prima volta si trattava di un piccolo difetto che poteva anche capitare, e la commessa non ha creato problemi per cambiare il vestito. Stavolta, evidentemente, hanno deciso di liberarsi di un po' di merce scadente approfittando dei saldi. E, dalla reazione della commessa, la quale ci ha tenuto particolarmente a sottolineare che è lei stessa a mettere i vestiti sui ripiani e che MAI le sarebbe passato per la mente di vendere roba rotta, ho capito che non si è trattato di un errore, bensì di una cosa più che voluta. Un po' come quando mi hanno venduto la canarina assicurandomi che era solo un po' giù di tono perchè faceva freddo, perchè loro MAI avrebbero venduto animali malati!
A volte mi chiedo se sarei capace di capire certe sottigliezze di significato in frasi del tutto innocenti, se fossi nata in un posto diverso da Napoli. Sono così abituata a leggere tra le righe e ad interpretare gli atteggiamenti di chi mi circonda che ho la "nausea da doppi sensi". Mi piacerebbe, di tanto in tanto, trovare qualcuno sincero, capace di dirmi quello che realmente pensa; come faccio io che, al massimo, mi astengo dal commentare. Non sono andata mica a dire alla commessa "sai, non litigherei MAI con te, mi stai troppo simpatica". Eppure lei avrebbe capito, vi assicuro che avrebbe capito.
Infine, giusto per coronare il quadro della disperazione, mi sono tornate le crisi di panico.
Bell'inizio, davvero.


EDIT: qualcosa di buono c'è, ed è il mio fidanzato, il cavaliere senza macchia e senza paura che ha lasciato che portassi avanti la mia causa senza interferire, ma al quale sono saltati completamente i nervi quando mi ha sentita definire "ridicola" e che, a quel punto, ha sbranato la commessa.
Ti amo, angelo mio!

1 commento:

  1. Io sono della provincia di Caserta, ho abitato per 3 mesi in provincia di Udine a casa della mia ragazza, vedendo che vivevano in 3 persone con 400 euro al mese, 15 giorni pranzo e cena e altri 15 giorni SOLO PRANZO, allacci ENEL "ABUSIVI", discariche abusive nei dintorni dell'ospedale, scippi, rapine, carabinieri che vendono la droga nelle caserme, allacci RETE IDRICA "ABUSIVI", automobilisti che vanno in giro con BOLLO, PATENTE E ASSICURAZIONE "FALSI" ho preso la mia ragazza e me la sono portata a casa dei miei a CASERTA provincia (siamo in 5 persone e viviamo con 2700 euro al mese), STIAMO DA DIOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

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