martedì 13 settembre 2011

Virilità, questa sconosciuta!

Quest'estate le mie vacanze sono state un po' penose. Ho trascorso 15 giorni in una piccola località calabrese inquinata e squallida, cercando di sopravvivere al mal di denti, ai problemi di stomaco e ad altri doloretti vari, conscia del fatto che, se la situazione fosse diventata davvero critica, avrei fatto prima a tornare a Napoli piuttosto che ricevere cure mediche in quel buco di paese.
Puntualmente, ogni anno, il mio fidanzato, un po' per sfiga, un po' perchè circondato da bambini pestiferi, è costretto a farsi un giro in pronto soccorso. Parte la mattina alle 8 e torna a casa alle 17, se tutto funziona a dovere. E bisogna anche sottolineare che gli va di lusso, perchè avendo una malattia rara scavalca la fila dei poveri vecchietti moribondi e viene curato d'urgenza. In 15 anni, anno più anno meno, non gli è mai capitato di veder curare una persona.
Ma abbiamo il miglior sistema sanitario del mondo, noi!
Torniamo a noi. Il mio fidanzato. Vi confesso che è lui la principale causa delle mie preoccupazioni. Dopo aver trascorso 15 giorni con i nostri vicini di ombrellone mi sono venuti seri dubbi sulla sua virilità. Dubbi che erano nati già all'inizio dell'estate, durante una festa a casa di mia cognata. Festa che merita una piccola digressione: se sono invitata a cena a casa di una riccona per il suo compleanno, il minimo che mi aspetto è un servizio di catering impeccabile. Invece, su 25 invitati, ero l'unica a saper tagliare l'aglio per cucinare spaghetti aglio e olio. Ora, dico io, non è che ci voglia una laurea per capire come si cucinano gli spaghetti aglio e olio. Direi che, così, per intuito, si può indovinare che ci vogliono l'aglio, l'olio e gli spaghetti. Andatevene per un'idea, no? No. Tra tutti gli invitati -età media 30 anni, molti anche laureati- io ero l'unica a saper tagliare e friggere l'aglio. E qui dovrebbe partire un'altra luuunga digressione sul "che cazzo te ne fai di una laurea se poi non sai cucinare nemmeno lo stretto indispensabile per mantenerti in vita?"; ma oggi mi sento buona e ve la risparmio. Quella stronza gran brava ragazza di mia cognata, dopo aver torturato decine di spicchi d'aglio insieme ai suoi amici, appena sono entrata in cucina ha battuto in ritirata. Al grido "lei è bravissima a cucinare, lasciamole campo libero e non disturbiamo la sua arte" tutti i suoi amici sono tornati comodamente a sedersi mentre io ho dovuto cucinare per 25 persone. E così mi sono ritrovata a friggere, in piena estate, in una stanza di 2 metri per 2, su un tacco a spillo di 10 cm, senza aria condizionata, ad una temperatura che sfiorava i 50°. Non era proprio una situazione da festa. Fortunatamente è intervenuta la madre di mia cognata, la quale, per sicurezza, ha aggiunto un altro paio di litri d'olio e mi ha sostituita ai fornelli. A quel punto io, con i piedi doloranti, sono crollata su una sedia, ripromettendomi di non alzarmi più fino alla fine della serata (e così è stato). Improvvisamente, sento mia cognata chiamare il mio ragazzo. La madre, dal canto suo, continua a ripeterle "ma cosa vuoi che ne sappia lui? Chiedi alla fidanzata!". Io, sempre intenzionata a rimanere inchiodata alla sedia, punto i tacchi a spillo sul pavimento. Mia cognata continua a chiamare il mio fidanzato, sua madre continua a ripeterle che deve chiedere a me. Dopo lunghissimi minuti di attesa, durante i quali io continuavo a chiedermi cosa avessi fatto di male per dover coinvolgere addirittura il mio fidanzato -e, vi assicuro, mi è passato per la mente davvero di tutto, perfino il dubbio di aver sbagliato a friggere l'aglio- riesco a scoprire l'arcano mistero: mia cognata, dovendo cucinare la schifosissima pasta per celiaci per il mio fidanzato in una pentola a parte, voleva sapere da lui quanta calarne. Ma, insomma, cosa volete che ne sappia un uomo di quanta pasta deve mangiare? Come avrebbe potuto, il mio fidanzato, capire quanti spaghetti entrano in un piatto? Ovviamente questa è roba da donne! Eppure lui ha risposto. Ha saputo dire di voler mangiare precisamente 70 gr di pasta. Assurdo, no?
Ho cercato per tutta l'estate di farmene una ragione; mi dicevo che forse l'aveva sentito dire in giro, che magari aveva sbirciato mentre la mammina cucinava, ma in cuor mio sapevo che la verità era un'altra: il mio fidanzato SA quanta pasta vuole mangiare.
Il colpo di grazia me l'hanno dato i miei vicini di ombrellone. Per 15 giorni ho dovuto subire una tipica famiglia cafona napoletana: madre, padre, tre figli, la compagna del figlio, ragazza madre con bimba di due anni al seguito, la zia della ragazza madre, moglie di un ergastolano, il compagno della zia della ragazza madre e la madre del compagno della zia della ragazza madre. Bella gente. Di quella che se l'incontri per strada ti nascondi nel primo negozio disponibile per sopravvivere. La ragazza, in particolare, dovrebbe ringraziare quanti santi ci sono in paradiso se non l'ho denunciata ai servizi sociali, dal momento che nutriva la bambina a suon di merendine per non darle da mangiare durante i pasti, e la picchiava se osava fare la cacca.
Un giorno, lamentandosi perchè l'amorevole madre non badava alla bambina, il capofamiglia ci ha raccontato un episodio raccapricciante: la piccola aveva fatto cadere qualcosa per terra e lui aveva dovuto pulire. Il tutto era aggravato dal fatto che c'erano altri due uomini nella stanza e, cito testualmente, "dovessero credere di essere più uomini di me?". Sì, insomma, il fatto era grave! L'avevano visto con scopa e paletta in mano!
A questo punto devo confessarvelo, sebbene la vergogna sia tanta: il mio fidanzato pulisce, se sporca. Pulisce anche se non è lui, ma il suo fratellino, a sporcare. Toglie la polvere. Rifà il letto. Lui... lui... questa non riesco nemmeno a scriverla! Lui lava i piatti!
E se Salemme, in amore a prima vista, ha provato ad insegnarci che lavare i piatti è roba da femmine (purtroppo non sono riuscita a trovare il video su youtube), Caparezza mi ridà un pochino di speranza.



3 commenti:

  1. Lavare i piatti: che compito gravoso e poco maschile vero? Beh credo che sia l'unica cosa che il mio ragazzo ha noia a fare...Diciamo che in casa la mamma non gli fa fare molto, ma quando siamo per un week end fuori è più ordinato di me e rifà i letti, spazza per terra, roba da commuoversi, insomma!
    Rossana

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  2. Mmmh Tieniti sta fortuna Paola, senti a me... ahahahahah mascolinità o meno almeno ti sgraverà in futuro dall'odioso compito di lavare i piatti e rifare i letti, guarda i lati positivi! ;)

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  3. Che vergogna!
    Scherzi a parte io pensavo che tra i giovani le cose fossero migliorate un po'. Invece niente.

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