Qualche tempo fa ho copiato sul blog un passo del libro "messaggio per un'aquila che si crede un pollo" dove, in sostanza, l'autore sostiene che è stupido sentirsi orgogliosi di cose per le quali non abbiamo merito, mentre è bello e liberatorio ammettere i propri limiti. Io sono un asino, tu sei un asino, diceva, contrapponendolo all'affermazione io sono ok, tu sei ok. Oggi, partendo da questo spunto, vorrei scrivere tre cose.
La prima si rivolge a tutti quelli (fortunatamente pochi) che, passando per questo blog, lasciano commenti del tipo "tu non capisci quanto sia meravigliosa l'Italia rispetto alla Svezia". Provate, per favore, ad azionare il vostro neurone solitario, se nel corso degli anni vi è sopravvissuto, prima di lasciare qualsiasi commento. Io non ho mai scritto che l'Italia fa schifo e che la Svezia è il paradiso. Io ho riportato storie e fatti realmente accaduti e documentabili. Dal momento che vivo in Italia, è ovvio e scontato che questi fatti siano avvenuti qui e non in Svezia. Posso chiedervi se, secondo voi, in Svezia potrebbero accadere queste stesse cose, ma mi limito a questo. Evidentemente qualcuno di voi ha la coda di paglia e si sente chiamato in causa in un paragone che, semplicemente, non c'è. Perché se chiedo "questa determinata cosa sarebbe possibile in Svezia?" mi sento rispondere "eh, tu non capisci quant'è bella l'Italia!"? Che c'entra? Precisamente, quand'è che ho detto che l'Italia è brutta? Io, poi, vivo in quella che considero la città più bella del paese e ne sono orgogliosa; questo, forse, cambia lo stato pietoso della nostra economia o della nostra politica? Recentemente ho ricevuto un commento, ovviamente anonimo (chissà perché 'sti geni non firmano mai i loro pensieri), in cui c'era scritto "beata te che pensi che all'estero ci siano tante opportunità", o qualcosa del genere. Come gli ho risposto, io non penso che all'estero le condizioni di vita siano migliori; io penso che la Svezia offra più opportunità dell'Italia. Estero è anche Grecia, ad esempio, e non mi sembra che i greci se la passino meglio degli italiani in questo periodo. Tra l'altro, più opportunità non vuol dire tutte le opportunità del mondo. Ci sarà la disoccupazione anche in Svezia, ovviamente, solo che gli svedesi vivono meglio degli italiani ed hanno più possibilità di noi. Se solo certa gente accettasse il fastidioso rumore dei neuroni in movimento e azionasse il cervello prima di scrivere, io potrei risparmiarmi certe precisazioni. Ma, come sappiamo, la madre dei cretini è sempre incinta, e statisticamente sarò costretta ad incontrarne una marea nella mia vita, anche sul web. Tra l'altro mi (e vi) chiedo: perché vi sentite così offesi da questo paragone? Se scrivo che qualcosa, in Italia, non va, subito correte a scrivermi che in Svezia non si sta meglio, che fa freddo, che la lingua è difficile, che le persone sono antipatiche. Perché vi sentite così inferiori da dover specificare continuamente che gli svedesi non sono poi così bravi, buoni e belli? Perché volete prendervi meriti che non avete, citando l'arte e la cultura italiane (come se l'arte e la cultura vi avessero mai sfiorati, brutta razza di analfabeti!)? Avete forse scritto libri, elaborato teorie filosofiche, portato avanti rivoluzioni o dipinto affreschi degni di nota? No? Allora non potete permettervi di parlare, perché non avete fatto assolutamente nulla per rendere grande questo paese. Che meriti avete se l'Italia è un paese così culturalmente ricco? Dal momento che girate per blog dedicati alla Svezia, forse nemmeno ci vivete, in Italia. Gli svedesi, al contrario, non avranno poi tanti antenati illustri, ma lavorano attivamente per rendere il loro paese un posto migliore e per garantire anche a voi (e a me, ovvio) un lavoro e delle condizioni di vita accettabili. Non saranno pittori, poeti, artisti, ma hanno fatto delle scelte politiche più intelligenti delle nostre. Negare ciò, a dispetto di ogni evidenza, è semplicemente ridicolo. Perché negate anche i fatti in nome di questo assurdo confronto? Vi sentite davvero tanto uno schifo da avere l'urgenza di specificare, ad ogni occasione possibile, che in fondo non siete proprio delle merde, ma c'è chi sta peggio? E volete proprio affermare questa presunta superiorità con paragoni politici e culturali improbabili? Io ve lo dico da amica: non ci fate comunque una grande figura. A volte la scelta migliore è il silenzio.
I paragoni improbabili mi portano al secondo punto del mio discorso: in questi giorni mi è capitato di leggere (ancora) insulti nei confronti dei napoletani. Ecco, io non spreco il mio tempo a discutere della superiorità dei napoletani sulla gente che scrive certi insulti, soprattutto perché sarebbe tempo perso e fiato sprecato. A differenza di alcune persone, io sono consapevole della mia superiorità e non sento il bisogno di ribadirla. Però una cosa va detta: insultare qualcuno in base alla nazionalità, al credo religioso o al colore della pelle è razzismo. Io non ho meriti se Napoli è una delle città più belle del mondo, né ho colpe se la camorra la sta distruggendo. Come dicevo all'inizio, io sono un asino. Ma tu, caro il mio coglione, sei un razzista di merda e né la tua nazionalità, né il colore della tua pelle, né dio in persona potranno salvarti dal baratro in cui sei caduto.
Infine, a proposito di essere orgogliosi del proprio paese, in questi giorni Napoli è ancor più bella del solito, grazie all'intervento di Giggino (sì, con due g) e all'America's Cup. Dopo tanti anni, finalmente la mia città è sotto i riflettori del mondo per qualcosa di bello, e il mondo non può far altro che ammirare il suo splendore. Non mi interessa se alcuni lavori sono stati fatti in modo frettoloso; non c'è bisogno di fare tanto, Napoli è stupenda di suo e nemmeno decenni di spazzatura sono riusciti a cancellare tutta l'arte, la storia e la cultura che permeano ogni pietra dei suoi palazzi storici. Bastava fare un po' di pulizia, lucidare qualcosina, ed ecco che è tornata a brillare. Ne sono orgogliosa, sì, e a giusta ragione: a differenza di gente che parla e basta, io ho agito. Ho votato. E, a quanto pare, ho fatto la scelta giusta. Che Napoli stia finalmente risorgendo è merito del sindaco come di tutti quelli che l'hanno votato; ma, soprattutto, è merito di quelle migliaia di napoletani che ogni giorno lavorano affinché la loro città sia un posto migliore in cui vivere, sia attraverso gesti eclatanti, come la lotta alla camorra, che attraverso le piccole cose della quotidianità, come la raccolta differenziata. Imparate, voi che esaltate tanto l'Italia e criticate la Svezia, e siete la rovina di entrambi i paesi.
EDIT: provate un po' a vedere qual è la città più bella dell'Europa occidentale. ;)
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venerdì 13 aprile 2012
giovedì 8 marzo 2012
Meglio tacere?
In questi giorni, un po' a causa dell'università, un po' per colpa degli ormoni, provo il profondo desiderio di spaccare la faccia a qualcuno. Ieri, ad esempio, sono rimasta bloccata a letto a causa di due colossali bolle piene di sangue sotto la pianta dei piedi. Dato che ancora non ho imparato a volare, speravo che mio fratello mi aiutasse un pochino. Non dico molto, mi bastava che preparasse un banalissimo piatto di pasta per mio padre. Invece ho dovuto cucinare io, e non vi dico il caos che ho trovato in giro per casa. Poi è arrivata Halyna, la cara, dolce, gentile e premurosa signora che si occupa di farmi da madre adottiva e che ogni mese cerca di convincermi a fare qualcosa; qualche tempo fa ha provato a convertirmi, adesso cerca di convincermi ad avere una migliore vita sociale. Ho provato a spiegarle che la mia vita sociale mi va benissimo così, che io sono felice, che comunque ho già dei genitori che si preoccupano per me e non mi servono le sue lezioni di vita, che è un problema suo e non mio, ho perfino provato a mettermi a giocare al pc e non degnarla nemmeno di uno sguardo. Niente. Si è fermata solo quando è tornata mia madre e si è accorta di aver sprecato un'ora e mezza del tempo che avrebbe dovuto passare a lavorare. A me dispiace dirle chiaramente vaffanculo, ma prima o poi ci arriverò. Anche se da quel che scrivo sul blog non si direbbe, io di solito ci mando solo quell'idiota di mio fratello.
E poi ci si mettono le visite mediche. In ordine, questo mese mi toccano: la visita dal dermatologo, dal senologo (nemmeno sapevo che esistesse, prima di trovarmi costretta a correre da lui), dal medico curante, le analisi del sangue, la risonanza al cervello (e speriamo bene) e poi un'ultimo giro dall'endocrinologo.
Sabato è il mio compleanno. Non sarà dei migliori, ma nemmeno il peggiore. Quando mi sento scoraggiata cerco sempre di ricordare che il giorno del mio 25° compleanno il mio palazzo stava crollando ed io rischiavo di perdere la casa e tutto ciò che c'era dentro.
Oggi sarebbe anche la festa della donna. Io non sono affatto d'accordo con 'sta cosa, a partire dal nome: che razza di "festa" è, se serve a ricordarci quanto stiamo da schifo noi donne? Però, cavoli, pure intasare blog e facebook con messaggi di protesta mi sembra un tantinello esagerato. Sembra che il contrario di "festeggiare" sia diventato "protestare", e quindi passiamo da un estremo all'altro. Relax, take it easy, ché tanto il mondo non cambia se ti limiti ad aggiornare lo stato su FB.
Infine, leggo su un blog che in Italia si sta bene, e non posso fare a meno di pensare alla chiacchierata con la mia amica Sana, che ora si sta godendo la Svezia. Parlando di crisi, e di come accorgersi se anche in Svezia è arrivata, le ho chiesto se lì i negozi sono vuoti, se fanno sconti spaventosi pur di vendere, se esistono le mini porzioni di carne, se la gente pesa la frutta al grammo e se al supermercato riempie i carrelli di marche strane e sconosciute pur di risparmiare, se i negozianti comprano la metà della merce e comunque non riescono a venderla tutta, se anche gli studenti e i ragazzini possono permettersi la colazione al bar. Perché qui, ormai, va così. Vado a fare la spesa in un grande centro commerciale ogni sabato e i negozi della galleria sono sempre e comunque deserti. Perfino Carpisa e Piazza Italia, dopo il fallimento dei saldi, sono stati costretti a svendere tutto a 5 euro. E l'Auchan ha inventato il "pronto per uno", che è l'unico modo per vendere carne, visto che le porzioni formato famiglia non se le comprava più nessuno. A questo punto dovrei avvertire l'idiota di quel blog che, forse, tanto bene questo paese non sta.
Sarà l'aria che tira, sarà che sono ancora bloccata a letto, sarà quella stramaledettissima università, sarà che sono stata costretta a rimandare la prima visita perché non posso camminare, e dovrò aspettare il mese prossimo per farla (e intanto tenermi il dolore!), sarà che la data della risonanza si avvicina, sarà quel che sarà, oggi sto incazzata col mondo!
Il "meteo dell'umore", il mio nuovo oroscopo personalizzato su FB, oggi mi consiglia di tacere. Avrà ragione? Che faccio? E vabbuò, famm sta zitt a me!
E poi ci si mettono le visite mediche. In ordine, questo mese mi toccano: la visita dal dermatologo, dal senologo (nemmeno sapevo che esistesse, prima di trovarmi costretta a correre da lui), dal medico curante, le analisi del sangue, la risonanza al cervello (e speriamo bene) e poi un'ultimo giro dall'endocrinologo.
Sabato è il mio compleanno. Non sarà dei migliori, ma nemmeno il peggiore. Quando mi sento scoraggiata cerco sempre di ricordare che il giorno del mio 25° compleanno il mio palazzo stava crollando ed io rischiavo di perdere la casa e tutto ciò che c'era dentro.
Oggi sarebbe anche la festa della donna. Io non sono affatto d'accordo con 'sta cosa, a partire dal nome: che razza di "festa" è, se serve a ricordarci quanto stiamo da schifo noi donne? Però, cavoli, pure intasare blog e facebook con messaggi di protesta mi sembra un tantinello esagerato. Sembra che il contrario di "festeggiare" sia diventato "protestare", e quindi passiamo da un estremo all'altro. Relax, take it easy, ché tanto il mondo non cambia se ti limiti ad aggiornare lo stato su FB.
Infine, leggo su un blog che in Italia si sta bene, e non posso fare a meno di pensare alla chiacchierata con la mia amica Sana, che ora si sta godendo la Svezia. Parlando di crisi, e di come accorgersi se anche in Svezia è arrivata, le ho chiesto se lì i negozi sono vuoti, se fanno sconti spaventosi pur di vendere, se esistono le mini porzioni di carne, se la gente pesa la frutta al grammo e se al supermercato riempie i carrelli di marche strane e sconosciute pur di risparmiare, se i negozianti comprano la metà della merce e comunque non riescono a venderla tutta, se anche gli studenti e i ragazzini possono permettersi la colazione al bar. Perché qui, ormai, va così. Vado a fare la spesa in un grande centro commerciale ogni sabato e i negozi della galleria sono sempre e comunque deserti. Perfino Carpisa e Piazza Italia, dopo il fallimento dei saldi, sono stati costretti a svendere tutto a 5 euro. E l'Auchan ha inventato il "pronto per uno", che è l'unico modo per vendere carne, visto che le porzioni formato famiglia non se le comprava più nessuno. A questo punto dovrei avvertire l'idiota di quel blog che, forse, tanto bene questo paese non sta.
Sarà l'aria che tira, sarà che sono ancora bloccata a letto, sarà quella stramaledettissima università, sarà che sono stata costretta a rimandare la prima visita perché non posso camminare, e dovrò aspettare il mese prossimo per farla (e intanto tenermi il dolore!), sarà che la data della risonanza si avvicina, sarà quel che sarà, oggi sto incazzata col mondo!
Il "meteo dell'umore", il mio nuovo oroscopo personalizzato su FB, oggi mi consiglia di tacere. Avrà ragione? Che faccio? E vabbuò, famm sta zitt a me!
venerdì 27 gennaio 2012
Capire, non ricordare.
L'essere umano ha la sorprendente capacità di classificare gli oggetti in gruppi. Vuol dire che riusciamo a catalogare alla voce "albero" tutti i possibili tipi di alberi, indipendentemente dalla forma, dal colore delle foglie, dall'altezza o dal tipo di corteccia. E così possiamo fare anche con le persone, sebbene i confini siano più confusi, ed etichettarle come buoni, cattivi, bianchi, neri, atei, credenti, italiani, stranieri...
Oggi ricorre il giorno della memoria, creato qualche anno fa per "non dimenticare". Era lo slogan ufficiale della giornata, e per qualche anno ce lo siamo ritrovati ovunque ogni 27 gennaio. Ma riflettiamo un attimo su cosa significhi realmente "non dimenticare". Quando si ricorda qualcosa, istintivamente ritornano in mente le sensazioni che provavamo nel momento che cerchiamo di rievocare. In particolare, non dimenticare i campi di concentramento vuol dire ricordare che c'è stata una dittatura, che sono morte delle persone, che si è creata una situazione particolare in tutta Europa che ha permesso ad un gruppo di persone di decidere le sorti di sei milioni di ebrei. Per quanto possa sembrare lodevole ricordare e tramandare tutto ciò, non è di questo che abbiamo bisogno. Noi dobbiamo capire, dobbiamo analizzare, dobbiamo imparare. Che senso ha ricordare che è esistito un campo di concentramento se poi non ne riconosciamo un altro quando ce lo troviamo davanti? Quale lezione possiamo imparare dal passato, se continuiamo a tramandare solo i fatti e non ci poniamo domande? Com'è stato possibile? A chi è servito? Perché è stato fatto? Chi lo ha permesso? Come sono riusciti ad anestetizzare l'Europa intera fino a questi livelli?
Onestamente, sono stanca di questo buonismo ipocrita che ci spinge a guardare Schindler's list una volta all'anno, come a voler espiare peccati commessi da altri con un'unica sera di lacrime. E' come se qualcuno ci dicesse "ricordi quando ti sei scottato?" e continuasse a riproporci immagini di persone ustionate, senza però spiegarci che è il fuoco a bruciare, e anzi continuando ad appiccare incendi. Il nazismo non è stato un periodo di follia collettiva, nè un'epidemia che è scomparsa; bisogna pensare alla dittatura come ad un colossale lavaggio del cervello ad opera di persone altamente preparate e competenti. Crediamo che non potrebbe capitarci mai, che noi non accetteremmo certe condizioni, che la vita è cambiata, che grazie ad internet ci sarà sempre libertà di informazione. Fermatevi solo un attimo a riflettere su quanto sia cambiata la vita in Italia negli ultimi anni. Abbiamo accettato leggi ingiuste, al limite dell'assurdo, abbiamo rinunciato ad ogni sicurezza, abbiamo relativizzato la morale. Quanti di voi hanno l'età per ricordare quando in tv faceva scandalo un ombelico scoperto? Ed ora, solo poche decine di anni dopo, accettiamo che un ministro dica che è normale che una bella ragazza si prostituisca per fare carriera. Abbiamo accettato compromessi su compromessi, e in nome di una finta libertà abbiamo rinunciato a tutti i capisaldi della nostra cultura e della nostra morale. Il tutto in pochi anni. Cosa vi fa credere di essere immuni dalla dittatura? Viviamo in un paese che è al 61° posto nella classifica mondiale della libertà di stampa, un paese in cui "ricordare" vuol dire "ricordare le colpe degli altri", dal momento che i campi di concentramento esistevano anche in Italia, ma che nessuno, nemmeno in questa ricorrenza, ne parla mai. Di tutti i film dedicati al nazismo, non ne ho visto uno che spiegasse cosa è realmente successo per spingere la popolazione ad accettare lo sterminio degli ebrei. Non si parla mai del perché fosse economicamente conveniente uccidere tante persone, né dello sviluppo della Germania dopo la guerra. Solo in un'occasione mi è capitato di vedere un film molto istruttivo su come si crea un'ideologia (Die welle, l'onda, che vi consiglio vivamente) e su quanto sia facile coinvolgere e trascinare le masse, indipendentemente dal credo. Indovinate? Film tedesco. Noi italiani, invece, siamo bravi a mostrare cadaveri e sparatorie, riducendo lo sterminio di sei milioni di innocenti (non solo ebrei) ad un'ora e mezza di luoghi comuni e patetiche scene piagnucolose piene di frasi ad effetto. Ma il succo qual è? Ci identifichiamo nel dolore di persone che hanno dovuto abbandonare la propria casa e i propri cari per essere sfruttate fino alla morte, ma poi quanti si fermano a pensare a come vengono trattati gli immigrati nei nostri "centri di accoglienza"? Ricordare? No. Non ricordate. Imparate. Ponetevi domande. Cercate risposte. Andate fino in fondo, non accontentatevi di spiegazioni superficiali. Analizzate la realtà in cui vivete. E anche dopo aver fatto tutto ciò, non consideratevi mai immuni alle ideologie. Solo così la "giornata della memoria" avrà un senso.
Oggi ricorre il giorno della memoria, creato qualche anno fa per "non dimenticare". Era lo slogan ufficiale della giornata, e per qualche anno ce lo siamo ritrovati ovunque ogni 27 gennaio. Ma riflettiamo un attimo su cosa significhi realmente "non dimenticare". Quando si ricorda qualcosa, istintivamente ritornano in mente le sensazioni che provavamo nel momento che cerchiamo di rievocare. In particolare, non dimenticare i campi di concentramento vuol dire ricordare che c'è stata una dittatura, che sono morte delle persone, che si è creata una situazione particolare in tutta Europa che ha permesso ad un gruppo di persone di decidere le sorti di sei milioni di ebrei. Per quanto possa sembrare lodevole ricordare e tramandare tutto ciò, non è di questo che abbiamo bisogno. Noi dobbiamo capire, dobbiamo analizzare, dobbiamo imparare. Che senso ha ricordare che è esistito un campo di concentramento se poi non ne riconosciamo un altro quando ce lo troviamo davanti? Quale lezione possiamo imparare dal passato, se continuiamo a tramandare solo i fatti e non ci poniamo domande? Com'è stato possibile? A chi è servito? Perché è stato fatto? Chi lo ha permesso? Come sono riusciti ad anestetizzare l'Europa intera fino a questi livelli?
Onestamente, sono stanca di questo buonismo ipocrita che ci spinge a guardare Schindler's list una volta all'anno, come a voler espiare peccati commessi da altri con un'unica sera di lacrime. E' come se qualcuno ci dicesse "ricordi quando ti sei scottato?" e continuasse a riproporci immagini di persone ustionate, senza però spiegarci che è il fuoco a bruciare, e anzi continuando ad appiccare incendi. Il nazismo non è stato un periodo di follia collettiva, nè un'epidemia che è scomparsa; bisogna pensare alla dittatura come ad un colossale lavaggio del cervello ad opera di persone altamente preparate e competenti. Crediamo che non potrebbe capitarci mai, che noi non accetteremmo certe condizioni, che la vita è cambiata, che grazie ad internet ci sarà sempre libertà di informazione. Fermatevi solo un attimo a riflettere su quanto sia cambiata la vita in Italia negli ultimi anni. Abbiamo accettato leggi ingiuste, al limite dell'assurdo, abbiamo rinunciato ad ogni sicurezza, abbiamo relativizzato la morale. Quanti di voi hanno l'età per ricordare quando in tv faceva scandalo un ombelico scoperto? Ed ora, solo poche decine di anni dopo, accettiamo che un ministro dica che è normale che una bella ragazza si prostituisca per fare carriera. Abbiamo accettato compromessi su compromessi, e in nome di una finta libertà abbiamo rinunciato a tutti i capisaldi della nostra cultura e della nostra morale. Il tutto in pochi anni. Cosa vi fa credere di essere immuni dalla dittatura? Viviamo in un paese che è al 61° posto nella classifica mondiale della libertà di stampa, un paese in cui "ricordare" vuol dire "ricordare le colpe degli altri", dal momento che i campi di concentramento esistevano anche in Italia, ma che nessuno, nemmeno in questa ricorrenza, ne parla mai. Di tutti i film dedicati al nazismo, non ne ho visto uno che spiegasse cosa è realmente successo per spingere la popolazione ad accettare lo sterminio degli ebrei. Non si parla mai del perché fosse economicamente conveniente uccidere tante persone, né dello sviluppo della Germania dopo la guerra. Solo in un'occasione mi è capitato di vedere un film molto istruttivo su come si crea un'ideologia (Die welle, l'onda, che vi consiglio vivamente) e su quanto sia facile coinvolgere e trascinare le masse, indipendentemente dal credo. Indovinate? Film tedesco. Noi italiani, invece, siamo bravi a mostrare cadaveri e sparatorie, riducendo lo sterminio di sei milioni di innocenti (non solo ebrei) ad un'ora e mezza di luoghi comuni e patetiche scene piagnucolose piene di frasi ad effetto. Ma il succo qual è? Ci identifichiamo nel dolore di persone che hanno dovuto abbandonare la propria casa e i propri cari per essere sfruttate fino alla morte, ma poi quanti si fermano a pensare a come vengono trattati gli immigrati nei nostri "centri di accoglienza"? Ricordare? No. Non ricordate. Imparate. Ponetevi domande. Cercate risposte. Andate fino in fondo, non accontentatevi di spiegazioni superficiali. Analizzate la realtà in cui vivete. E anche dopo aver fatto tutto ciò, non consideratevi mai immuni alle ideologie. Solo così la "giornata della memoria" avrà un senso.
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giovedì 29 dicembre 2011
The Canadian Holocaust
Avevo più o meno 10 anni quando decisi che l'Italia non era il paese adatto a me. L'idea di emigrare me la porto dalla culla, ma solo qualche anno fa ho deciso in quale paese. Sono arrivata alla Svezia come scelta ragionata, anche se amo l'Inghilterra, perchè è lo stato europeo che offre di più agli immigrati. E, più di tutto, si adatta alle mie necessità di silenzio ed isolamento. Prima di considerare l'Europa, però, sognavo il Canada. Per me era il paese dei cretini presi in giro da Homer, e questo mi piaceva. Dopo aver passato la vita in una città in cui "nisciuno è fesso", sognavo un paesino pieno di gente semplice, un po' ingenua. Un paesino dove non succede mai niente, dove si vive serenamente, dove non devi barricarti in casa e aver paura di ogni essere umano. Cercando informazioni, però, ho scoperto che il Canada non è quel paradiso che sembra. Anzi, sta perpetrando crimini contro l'umanità, portando avanti un vero e proprio genocidio a danno dei popoli nativi; genocidio che sta avvenendo ora, mentre io scrivo e voi leggete. I crimini di cui si è macchiato questo paese sono così tanti e così atroci che non riuscivo a crederci. Fino a metà degli anni novanta, ad esempio, i nativi sono stati costretti a mandare i figli in scuole cristiane che fungevano da veri e propri campi di concentramento per bambini. Le cose che venivano fatte a quei bimbi... da quando ne sono venuta a conoscenza non c'è notte che il mio pensiero non voli a loro. Arrivo addirittura a pregare, a chiedere perdono alle loro anime, pur non credendoci davvero. Sto parlando di più di 50.000 bambini torturati e uccisi senza alcuna pietà. Bambini frustati fino alla morte, o costretti a seppellire i loro fratellini, neonati bruciati vivi, annegati, usati per esperimenti medici senza nessun tipo di anestesia, costretti a dormire con i malati di tifo e vaiolo e poi usati per sterminare intere famiglie.
Ancora oggi, nonostante le scuole siano state chiuse (l'ultima nel 1996), i bambini vengono tolti alle loro famiglie ed affidati a pedofili già condannati in passato. Vancouver è citata in una relazione dell'UNESCO, datata 1998, come uno dei tre principali centri per la prostituzione infantile, insieme a Bangkok e Rotterdam.
La definizione di genocidio data dall'ONU è "atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso".
In questa ottica, la politica di sterilizzazione delle donne native, l'isolamento dei bambini dalle loro famiglie perchè non imparino la loro lingua, il divieto di praticare ogni tipo di rituale religioso, oltre, ovviamente, al sistematico sterminio delle nuove generazioni, costituiscono a tutti gli effetti un genocidio.
L'unico ad agire concretamente per denunciare questo crimine contro l'umanità è stato il reverendo Kevin Annett. Dopo essere stato cacciato dalla sua chiesa, aver perso famiglia e lavoro ed essere stato dichiarato incapace di intendere e di volere affinchè non potesse rivedere i figli, quest'uomo, questo EROE, ha continuato a lottare per i diritti dei nativi. Ha scritto dei libri, ha girato un documentario, perchè la memoria delle torture a cui sono stati sottoposti decine di migliaia di bambini innocenti non si perda negli anni.
Ha anche provato a manifestare in vaticano, a pasqua dell'anno scorso. Insieme ad un paio di nativi e ad uno sparuto gruppo di italiani (evidentemente gli unici ai quali interessa dare giustizia a quei bimbi e alle loro famiglie) è stato bloccato dai carabinieri, identificato e pedinato per tutto il giorno, per impedirgli di parlare con i media italiani. Quelle persone avevano il diritto di manifestare, ma i carabinieri hanno vietato a tutti loro di mostrare cartelli di ogni tipo, di usare slogan o provare a spiegare che diamine stessero facendo in vaticano. In pratica, avevano il diritto di manifestare, ma in silenzio, da soli, senza cartelli, senza spiegazioni. Ecco la nostra democrazia!
In Inghilterra, invece, è andata anche peggio. Bloccato all'aeroporto, è stato trattenuto in cella per una notte senza alcuna spiegazione e poi rispedito in Canada perchè "my giving public lectures was “unusual” for a tourist, that I was "suspect", and would therefore be barred from entering England."
Di tanto in tanto provo a parlare di questi crimini con le persone che mi circondano. La prima reazione è di stupore, ma ben presto diventa negazione. Non è possibile che tanti bambini siano stati uccisi, non è possibile che nel civilissimo Canada ci siano tanti pedofili, non è possibile che nessuno ne parli, che l'ONU non faccia niente, che il mondo intero venga tenuto all'oscuro.
Pensatela come vi pare. Io vi lascio le mie fonti e vi sfido a guardare il documentario Unrepentant fino alla fine. Non ne sarete capaci. Così come non sarete capaci di togliervi dalla mente le voci di quelle persone, le loro storie, il pensiero dei bambini massacrati senza pietà.
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mercoledì 9 novembre 2011
La gente non sta bene.
Mi preoccupo.
Mi preoccupo per la salute mentale del prossimo.
Mi preoccupo perché il mondo sembra impazzito.
Mi preoccupo perché non ho ancora capito se è sempre andata così ed io non mi sono mai accorta di nulla, oppure se c'è qualche nuovo virus mangia neuroni in giro per il mondo.
Oggi apro la posta, dopo una settimana, e mi ritrovo 66 (!!!) messaggi da un gruppo di FB che inneggiano alla venuta di un alieno. Il punto è che io, con questa gente, ci ho passato del tempo, ci ho chiacchierato, e mi sono sempre sembrate persone normali, finché non ho scoperto, proprio grazie a facebook, che sono convinte di essere in diretto contatto con esseri di luce che faranno rinascere il mondo attraverso persone illuminate.
Poi giro per i siti in cerca di notizie sulla sorte del mio paese e li trovo pieni di gente preoccupatissima all'idea che l'Italia possa perdere la guida di B. Ecco, finalmente ho trovato i suoi elettori! Sono rimasti nell'ombra per tre anni, nascondendosi alla mia vista, per emergere tutti stamattina e darmi un colpo al cuore.
Infine, perfino la scienza mi delude: proprio pochi minuti fa ho scoperto che c'è gente al mondo il cui unico scopo nella vita è creare molecole organiche a forma di omini, casette di omini, biciclette per gli omini, palloni per far giocare gli omini (no, dai, il fullerene esisteva anche prima).
E quindi mi chiedo: tra me, che mi scandalizzo per così poco, e il resto del mondo chi è che sta impazzendo?
Mi preoccupo per la salute mentale del prossimo.
Mi preoccupo perché il mondo sembra impazzito.
Mi preoccupo perché non ho ancora capito se è sempre andata così ed io non mi sono mai accorta di nulla, oppure se c'è qualche nuovo virus mangia neuroni in giro per il mondo.
Oggi apro la posta, dopo una settimana, e mi ritrovo 66 (!!!) messaggi da un gruppo di FB che inneggiano alla venuta di un alieno. Il punto è che io, con questa gente, ci ho passato del tempo, ci ho chiacchierato, e mi sono sempre sembrate persone normali, finché non ho scoperto, proprio grazie a facebook, che sono convinte di essere in diretto contatto con esseri di luce che faranno rinascere il mondo attraverso persone illuminate.
Poi giro per i siti in cerca di notizie sulla sorte del mio paese e li trovo pieni di gente preoccupatissima all'idea che l'Italia possa perdere la guida di B. Ecco, finalmente ho trovato i suoi elettori! Sono rimasti nell'ombra per tre anni, nascondendosi alla mia vista, per emergere tutti stamattina e darmi un colpo al cuore.
Infine, perfino la scienza mi delude: proprio pochi minuti fa ho scoperto che c'è gente al mondo il cui unico scopo nella vita è creare molecole organiche a forma di omini, casette di omini, biciclette per gli omini, palloni per far giocare gli omini (no, dai, il fullerene esisteva anche prima).
E quindi mi chiedo: tra me, che mi scandalizzo per così poco, e il resto del mondo chi è che sta impazzendo?
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venerdì 4 novembre 2011
Documentarsi no, eh?
Ho appena finito di vedere la nuova trasmissione di Santoro, servizio pubblico. Non che Santoro mi stia tanto simpatico, a onor del vero, ma tra gli ospiti c'era anche De Magistris e lui sì che mi interessava. Volevo sentire cosa aveva da dire l'uomo che in quattro mesi è riuscito a ripulire Napoli dai rifiuti senza aprire nuove discariche o approvare la costruzione di altri inutili e pericolosi inceneritori, l'uomo che ha trasformato il centro storico in una colossale zona a traffico limitato e che per primo ha deciso di rendere concrete le promesse del referendum trasformando l'ARIN in Acqua Bene Comune, "una azienda speciale a carattere totalmente pubblico".
Mah... la trasmissione mi sembrava molto retorica e poco concreta, gli interventi di De Magistris erano troppo brevi per riuscire a portare avanti un discorso e le poche volte che è stato detto qualcosa di più interessante mi è saltata la connessione. Alla fine, proprio in chiusura, una tale Costamagna (che ammetto di non conoscere affatto) ha chiesto al mio sindaco di rispondere a tre domande: se dopo essere stato eletto sindaco si fosse dimesso dall'incarico di parlamentare europeo, perché si è avvalso dell'immunità parlamentare per delle cause non meglio specificate e come mai risulti essere tra gli europarlamentari meno presenti in parlamento. La tizia cita anche la fonte di queste notizie, votewatch. Ciò che la tizia non dice, però, è che la sua fonte è wikipedia, perché se si fosse presa la briga di informarsi un tantinello di più (e magari di dare uno sguardo al sito che continua a citare manco fosse la bibbia) saprebbe che:
- a citare Luigi De Magistris per diffamazione è stato mastella. C'è bisogno di aggiungere altro? No! Però io lo aggiungo lo stesso. Il parlamento europeo ha stabilito, con larga maggioranza, che il ricorso all'immunità è più che legittimo, in quanto "in una società democratica, è inaccettabile che attraverso un procedimento giudiziario si cerchi di impedire ai parlamentari di esprimere le proprie opinioni su questioni di legittimo interesse pubblico e di criticare i propri avversari politici";
- dopo la sua nomina a sindaco di Napoli, da settembre Luigi De Magistris è stato "sostituito dal nuovo europarlamentare Andrea Zanoni, a causa dell'incompatibilità della carica di sindaco con quella di europarlamentare";
- infine, dando una veloce sbirciatina al sito che la tizia continuava a chiamare in causa (e che dopo le sue dichiarazioni è stato preso d'assalto, tanto che ho dovuto aspettare per riuscire a collegarmici) è subito risultato evidente che De Magistris non risulta nell'elenco degli europarlamentari. Se anche lei si fosse presa la briga di controllare la fonte, avrebbe scoperto che il mio sindaco non risulta nell'elenco perché è segnalato come "inactive". Se poi si cerca proprio bene, si scopre la sua bella scheda, con tutti i dati che lo riguardano, comprese le presenze in parlamento. Wikipedia ha ragione, è stato presente 77 giorni su 113, che corrisponde ad una percentuale del 68,14%. Le statistiche degli altri europarlamentari, però, sono calcolate su 130 giorni. Io non sono molto brava in matematica, ma per logica arrivo a capire che il numero di giorni influisce sul calcolo della percentuale.
Dunque, concludendo, il mio sindaco dev'essere davvero un santo, se arrivano ad inventarsi certe accuse assurde pur di metterlo in cattiva luce. Tra l'altro lo fanno anche malissimo. Sarebbe bastato un quarto d'ora di ricerche per evitare queste stupidissime domande e risparmiare a questa tipa una magra figura. Evidentemente non sono riusciti a trovare nemmeno una multicina non pagata nel suo passato e davvero non sanno cosa inventarsi. Come potete vedere, io sono riuscita a trovare più dati di lei, e da fonti molto più autorevoli di wikipedia, anche se mi chiedo in quanti siano andati a cercare conferma su internet invece di bersi passivamente le bugie della tizia. Triste posto l'Italia, se anche le trasmissioni "alternative" ricorrono a certi mezzucci. Io, intanto, mi faccio forza al pensiero che presto me ne andrò in Svezia e di certi "giornalisti" non sentirò mai più parlare.
Mah... la trasmissione mi sembrava molto retorica e poco concreta, gli interventi di De Magistris erano troppo brevi per riuscire a portare avanti un discorso e le poche volte che è stato detto qualcosa di più interessante mi è saltata la connessione. Alla fine, proprio in chiusura, una tale Costamagna (che ammetto di non conoscere affatto) ha chiesto al mio sindaco di rispondere a tre domande: se dopo essere stato eletto sindaco si fosse dimesso dall'incarico di parlamentare europeo, perché si è avvalso dell'immunità parlamentare per delle cause non meglio specificate e come mai risulti essere tra gli europarlamentari meno presenti in parlamento. La tizia cita anche la fonte di queste notizie, votewatch. Ciò che la tizia non dice, però, è che la sua fonte è wikipedia, perché se si fosse presa la briga di informarsi un tantinello di più (e magari di dare uno sguardo al sito che continua a citare manco fosse la bibbia) saprebbe che:
- a citare Luigi De Magistris per diffamazione è stato mastella. C'è bisogno di aggiungere altro? No! Però io lo aggiungo lo stesso. Il parlamento europeo ha stabilito, con larga maggioranza, che il ricorso all'immunità è più che legittimo, in quanto "in una società democratica, è inaccettabile che attraverso un procedimento giudiziario si cerchi di impedire ai parlamentari di esprimere le proprie opinioni su questioni di legittimo interesse pubblico e di criticare i propri avversari politici";
- dopo la sua nomina a sindaco di Napoli, da settembre Luigi De Magistris è stato "sostituito dal nuovo europarlamentare Andrea Zanoni, a causa dell'incompatibilità della carica di sindaco con quella di europarlamentare";
- infine, dando una veloce sbirciatina al sito che la tizia continuava a chiamare in causa (e che dopo le sue dichiarazioni è stato preso d'assalto, tanto che ho dovuto aspettare per riuscire a collegarmici) è subito risultato evidente che De Magistris non risulta nell'elenco degli europarlamentari. Se anche lei si fosse presa la briga di controllare la fonte, avrebbe scoperto che il mio sindaco non risulta nell'elenco perché è segnalato come "inactive". Se poi si cerca proprio bene, si scopre la sua bella scheda, con tutti i dati che lo riguardano, comprese le presenze in parlamento. Wikipedia ha ragione, è stato presente 77 giorni su 113, che corrisponde ad una percentuale del 68,14%. Le statistiche degli altri europarlamentari, però, sono calcolate su 130 giorni. Io non sono molto brava in matematica, ma per logica arrivo a capire che il numero di giorni influisce sul calcolo della percentuale.
Dunque, concludendo, il mio sindaco dev'essere davvero un santo, se arrivano ad inventarsi certe accuse assurde pur di metterlo in cattiva luce. Tra l'altro lo fanno anche malissimo. Sarebbe bastato un quarto d'ora di ricerche per evitare queste stupidissime domande e risparmiare a questa tipa una magra figura. Evidentemente non sono riusciti a trovare nemmeno una multicina non pagata nel suo passato e davvero non sanno cosa inventarsi. Come potete vedere, io sono riuscita a trovare più dati di lei, e da fonti molto più autorevoli di wikipedia, anche se mi chiedo in quanti siano andati a cercare conferma su internet invece di bersi passivamente le bugie della tizia. Triste posto l'Italia, se anche le trasmissioni "alternative" ricorrono a certi mezzucci. Io, intanto, mi faccio forza al pensiero che presto me ne andrò in Svezia e di certi "giornalisti" non sentirò mai più parlare.
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martedì 25 ottobre 2011
Non c'è limite allo schifo
Ci sono giorni che nascono di mer... NO! Mi ero ripromessa di non essere volgare.
Ci sono giorni che iniziano non proprio benissimo. Ecco, meglio.
Giorni che ti svegli all'alba solo per scoprire che ti hanno staccato l'acqua e, di conseguenza, non puoi fare nessuna delle mille cose che avevi in lista e che, guarda caso, necessitavano tutte dell'acqua.
Giorni che passi cercando di studiare senza riuscire a concentrarti per 5 minuti di fila, perchè la tua vicina ha deciso di trapanare.
Giorni che, se telefoni all'acquedotto, ti rispondono che stanno migliorando la rete idrica, e tu vorresti tanto rispondergli che sono due anni che "migliorano", e intanto inizia un nuovo inverno senza acqua calda.
Giorni che, per puro masochismo, rileggi le vecchie mail e trovi un veloce scambio di battute con una tipa isterica, che è capace di farti saltare i nervi anche dopo anni.
Giorni, insomma, che ti fanno girare le pale come elicotteri (e apprezzate lo sforzo sovrumano nel mettere una sola "l").
E poi, quando pensi di aver toccato il picco massimo d'incazzatura, arriva qualcuno su internet a peggiorare la situazione. In particolare, oggi è stato il turno di un simpatico anonimo che ha paragonato i gay alla spazzatura.
Lo so, lo so, non dovrei meravigliarmi. In fondo vivo in un paese che mi ha dato più di una volta prova di enorme inciviltà, un paese di cui ormai tutto il mondo ride, un paese schifosamente sessista, un paese in cui gli immigrati vengono buttati giù dalle balconate. Eppure mi illudo sempre che si tratti di rari, isolati casi, a cui viene fatta troppa pubblicità. Un po' come succede qui a Napoli, dove per una decina di delinquenti siamo considerati tutti camorristi. Voglio sperare che per ogni sindaco di Roma che allontana i bambini rom dalle scuole, ci siamo 100 maestre come quelle napoletane, che vanno a riprenderli dalle strade, ma che il primo faccia più notizia delle altre.
E poi leggo certe frasi, e davvero la speranza prende un volo di sola andata per la Svezia.
Che ci siano stron... ops! decerebrati capaci di pensare certe assurdità lo sapevo già, ma fa sempre male ricordarlo. Sembra che queste persone non riescano a fare a meno di etichettare l'umanità e di classificarla in base a stupidi luoghi comuni, a pregiudizi, a schifosissime idee razziste. E così ecco il napoletano, l'immigrato, il negro, il frocio, il terrone, il puttaniere (che però è un grand'uomo!), e così via. Il fatto che un immigrato possa essere un medico che ha salvato decine di vite è irrilevante, perchè è e rimane un immigrato. Non può essere "altro", non gli è concesso.
Oggi ho imparato che il gay, oltre ad essere frocio, può essere anche spazzatura. Spazzatura! Ma stiamo parlando di un essere umano o cosa? Sono nauseata oltre ogni misura. Sono disgustata da questa persona, che ha lasciato un commento anonimo e non ha avuto nemmeno il coraggio di firmarsi, e disgustata dall'autore del blog che gli ha approvato il commento. Certi esseri mi portano a sperare che ci fosse qualcosa di vero sulla teoria delle diverse razze umane, perchè non riesco ad accettare l'idea di avere qualcosa in comune con loro.
SIETE VOI LA VERA SPAZZATURA!
Ci sono giorni che iniziano non proprio benissimo. Ecco, meglio.
Giorni che ti svegli all'alba solo per scoprire che ti hanno staccato l'acqua e, di conseguenza, non puoi fare nessuna delle mille cose che avevi in lista e che, guarda caso, necessitavano tutte dell'acqua.
Giorni che passi cercando di studiare senza riuscire a concentrarti per 5 minuti di fila, perchè la tua vicina ha deciso di trapanare.
Giorni che, se telefoni all'acquedotto, ti rispondono che stanno migliorando la rete idrica, e tu vorresti tanto rispondergli che sono due anni che "migliorano", e intanto inizia un nuovo inverno senza acqua calda.
Giorni che, per puro masochismo, rileggi le vecchie mail e trovi un veloce scambio di battute con una tipa isterica, che è capace di farti saltare i nervi anche dopo anni.
Giorni, insomma, che ti fanno girare le pale come elicotteri (e apprezzate lo sforzo sovrumano nel mettere una sola "l").
E poi, quando pensi di aver toccato il picco massimo d'incazzatura, arriva qualcuno su internet a peggiorare la situazione. In particolare, oggi è stato il turno di un simpatico anonimo che ha paragonato i gay alla spazzatura.
Lo so, lo so, non dovrei meravigliarmi. In fondo vivo in un paese che mi ha dato più di una volta prova di enorme inciviltà, un paese di cui ormai tutto il mondo ride, un paese schifosamente sessista, un paese in cui gli immigrati vengono buttati giù dalle balconate. Eppure mi illudo sempre che si tratti di rari, isolati casi, a cui viene fatta troppa pubblicità. Un po' come succede qui a Napoli, dove per una decina di delinquenti siamo considerati tutti camorristi. Voglio sperare che per ogni sindaco di Roma che allontana i bambini rom dalle scuole, ci siamo 100 maestre come quelle napoletane, che vanno a riprenderli dalle strade, ma che il primo faccia più notizia delle altre.
E poi leggo certe frasi, e davvero la speranza prende un volo di sola andata per la Svezia.
Che ci siano stron... ops! decerebrati capaci di pensare certe assurdità lo sapevo già, ma fa sempre male ricordarlo. Sembra che queste persone non riescano a fare a meno di etichettare l'umanità e di classificarla in base a stupidi luoghi comuni, a pregiudizi, a schifosissime idee razziste. E così ecco il napoletano, l'immigrato, il negro, il frocio, il terrone, il puttaniere (che però è un grand'uomo!), e così via. Il fatto che un immigrato possa essere un medico che ha salvato decine di vite è irrilevante, perchè è e rimane un immigrato. Non può essere "altro", non gli è concesso.
Oggi ho imparato che il gay, oltre ad essere frocio, può essere anche spazzatura. Spazzatura! Ma stiamo parlando di un essere umano o cosa? Sono nauseata oltre ogni misura. Sono disgustata da questa persona, che ha lasciato un commento anonimo e non ha avuto nemmeno il coraggio di firmarsi, e disgustata dall'autore del blog che gli ha approvato il commento. Certi esseri mi portano a sperare che ci fosse qualcosa di vero sulla teoria delle diverse razze umane, perchè non riesco ad accettare l'idea di avere qualcosa in comune con loro.
SIETE VOI LA VERA SPAZZATURA!
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